Per la prima volta nella sua illustre storia, Vogue America ha deciso di mettere in copertina il volto (e il corpo) di un uomo. E vista la portata dell’evento, la scelta del cover-boy non poteva essere lasciata al caso…
Accade quindi che per la prima volta in 128 anni (dalla data della sua fondazione) Vogue America, faro per i fashion addicted di tutto il mondo, la più prestigiosa e autorevole rivista di moda e life style, scelga per la copertina del numero di dicembre uno dei personaggi più interessanti del panorama musicale (e non solo) degli ultimi tempi: Harry Styles. Ma la scelta, come dicevamo, non è stata casuale. Dall’addio alla boyband degli One Direction, ne ha fatta di strada Styles mostrando una nuova immagine di sé, non soltanto grazie alla sua musica ma anche attraverso il proprio stile. Un look il suo che è sintomo di una consapevolezza e una maturità finalmente ritrovate, libero da stereotipi o convenzioni. Ed è proprio la scelta dell’outfit per lo shooting di Vogue che tanto sta facendo scaldare gli animi dei ben pensanti…
Il clamore per la copertina di dicembre di Vogue Usa infatti dipende non solo dalla scelta di un uomo nella cover di una rivista femminile, di per sé già rivoluzionaria, ma perché il cantante appare ritratto con abiti femminili. Da sempre fautore del look Gender – Fluid, Harry Styles ha semplicemente scelto di mostrarsi per ‘com’è’, senza tradire lo stile che ha abbracciato in questa fase della sua vita. Una fluidità consapevole e ben lontana dall’ambiguità o dalla svirilizzazione, nata dalla volontà di rimuovere linee di demarcazione troppo rigide, sia nel proprio guardaroba ma anche nella sessualità, di cui la pop star non parla mai in modo netto.
Ma in cosa consiste lo stile Gender Fluid? Significa indossare liberamente abiti maschili o femminili, indipendentemente dalla propria appartenenza di genere, scegliendo in modo del tutto libero e senza costrizioni ciò che ci fa sentire meglio. E’ un fenomeno in verità non del tutto nuovo, basti pensare all’ambiguità di personaggi come David Bowie o dei nostrani Renato Zero o Achille Lauro che però hanno scelto tale stile solo per ragioni di spettacolo e meno per ideologia…
“I find myself looking at women’s clothes, thinking they’re amazing”: queste parole di Harry Styles racchiudono il senso di un servizio fotografico che al di là dei perbenismi, è davvero splendido…ma dato che si parla di Vogue, la cosa non ci stupisce! Realizzato a corredo dell’intervista a firma di Hamish Bowle, il servizio di Tyler Mitchell vede il cantante perfettamente a suo agio con addosso una gonna e altri abiti tipicamente femminili realizzati per l’occasione dall’italiano Alessandro Michele, direttore creativo Gucci.
Quel che è certo è che Vogue non ha bisogno di far provocazione per far parlare di sé e questa copertina verrà ricordata soprattutto come un’occasione di riflessione.