Stasera nell’incontro tra le Regioni e i ministri Speranza e Boccia, in vista del nuovo Dpcm, i presidenti delle Regioni hanno chiesto di prolungare la didattica a distanza per i licei fino a gennaio. «Le Regioni unanimemente hanno ritenuto di suggerire al governo di procrastinare al 7 gennaio ogni riapertura della didattica in presenza per chi è ancora oggi in didattica a distanza», ha detto il presidente della Liguria Giovanni Toti, vicepresidente della Conferenza delle Regioni. Per i governatori, la riapertura nei prossimi giorni sarebbe “una mossa inopportuna in questo momento, soprattutto alla vigilia della pausa festiva delle scuole, in assenza di un programma di scaglionamento degli ingressi e in assenza di un servizio pubblico che oggi prevede capienza al 50% e andrebbe ritoccata». Insomma il nodo principale, oltre al tracing e allo scaglionamento degli orari, resta il trasporto pubblico. La linea già in mattinata era stata anticipata oltre che dallo stesso Toti anche dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: «Penso sia rischioso aprire la scuola il 9 dicembre e chiudere subito dopo. Concentriamoci invece ad un’apertura più solida dopo l’Epifania, se è possibile. Perchè tutto dipende dall’infezione». Dello stesso parere anche l’assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, «la strada è lunga e serve prudenza anche sul tema della riapertura delle scuole».

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