Edizioni Placebook Publishing 2020 – Collana “Gli ippocampi” – Pag. 58 

Di Giulia Privitera non sappiamo molto: sappiamo che è giovanissima, sappiamo che è nata in Sicilia,  che attualmente vive in Germania e che “Fuori emana luce” è il titolo della sua silloge poetica  d’esordio, pubblicazione indipendente per i tipi della Placebook Publishing. 

Forti del titolo scelto, e volendo giocare con le parole, l’autrice di certo emana una sua luce, una sua  luce interiore, che “esporta” all’esterno: una luce forte, decisa, chiara, incisiva fatta di parole e di  versi che, a dispetto della giovane età, si dimostrano particolarmente maturi ed avvincenti, sorretti  sicuramente da un buon bagaglio di letture e di incessante lavorio di scrittura fatta nel corso degli  anni. 

La poesia della Privitera è, per dirlo con i versi della stessa: “Paradiso che parla al contrario”; può  contare costantemente di un sottofondo elegantemente sobrio, concentrata spesso in un numero esiguo  di versi e per la maggior parte fortemente ermetica, amletica. 

Eppure, in queste sue liriche, vi si legge anche un desiderio di immediatezza, di una parola che chiede  urgenza (e vorrei dire udienza), di essere riversata sul foglio, in maniera quasi istintuale inanellando  versi, che anche presi singolarmente sarebbero in grado di “vivere da sé”, costituendo tante micro  poesie, versi che, si, hanno un loro fascino talvolta imperscrutabile. 

Foscolo lo chiamava “Quello spirto guerrier ch’entro mi rugge”, è come per molti poeti anche nello  stile e nel linguaggio della Privitera, assolutamente contemporaneo, si avverte qualcosa di inespresso,  qualcosa da far intuire senza svelarsi troppo, qualcosa di ossessivo che si contorce dentro l’anima e  che non si da pace. Poesia di piccoli ma forti voli pindarici che planano a terra e poi si rialzano. E’  una poesia repentina, che agisce, che si scontra con l’Io anche se non in maniera brusca, ma piuttosto  con quell’esigenza di rivendicare la propria voce, i propri sentimenti ed idee. 

In queste sue liriche c’è un vissuto ed un pensiero personale e collettivo. 

Cito sicuramente un piccolo cammeo, tra le composizioni, che ben evidenzia una personalità poetica  come si diceva, già ben delineata e che decisamente, negli anni, potrebbe rivelare ulteriori interessanti  progressi letterari. 

Le rose 

Il mondo serve 

per liberarsi dalle cose  

negli armadi ripongo le rose nostre.  

Non mi basta la voce  

della penna che scrive  

come paradiso che parla al contrario.

Giulia Privitera preferisce non apparire; come tratto biografico sceglie un breve testo che si chiude  con il verso “Io sono niente”, lascia dunque che a parlare per lei siano piuttosto i versi, e sappiamo  quanto i versi rivelino, dicano e svelino del cuore, dell’anima e del carattere di chi li ha scritti. 

Il libro è acquistabile in versione digitale e cartacea sul portale di Amazon.it e presso le Librerie  Giunti che espongono il logo “Giunti al Punto”.  

Alberto Barina 

Responsabile Artistico collane poesia Placebook Publishing

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