Chi dorme non piglia pesci, recitava un antico proverbio, ponendo l’accento soprattutto sulla quantità rispetto alla qualità del sonno. Ma è davvero così importante dormire? L’essere umano dedica circa un terzo della propria esistenza al sonno (se si calcola la media di 8 ore per notte), per cui direi, senza troppi giri di parole che questa pratica, che ci accompagna dalla nascita, ha un’importanza fondamentale, anzi vitale.
Africa, periodo interglaciale, trecentomila anni fa, i dinosauri si erano già estinti da decine e decine milioni di anni ma la terra era comunque abitata da ferocissimi predatori. Il nostro antenato Homo Sapiens Sapiens (per rimanere attuali un nostro congiunto ma non prossimo), si permetteva il lusso di dormire, nonostante questo lo esponesse a rischi anche mortali proprio perché il sonno rivestiva e riveste tutt’oggi una funzione dal punto di vista evolutivo fondamentale per la crescita e la maturazione del sistema nervoso, per il consolidamento della memoria, dell’apprendimento, delle capacità di prendere decisioni. Tutte le funzioni evolutive sono influenzate dalla qualità del sonno, talvolta anche dalla quantità. Quello che sappiamo per certo è che la privazione di questo fondamentale processo evolutivo, influenza la qualità della vita sociale. Basti pensare a quante volte, avendo “dormito male” l’irascibilità prende il sopravvento.
La cura della propria alimentazione allora diventa fondamentale nella gestione e nel miglioramento della qualità del sonno; non semplicemente per motivi riguardanti la digestione, ma perché sappiamo bene che i nutrienti influenzano gli ormoni, come quelli che regolano il ciclo sonno/veglia.
Perché in quarantena abbiamo difficoltà a seguire una dieta sana ed equilibrata? Probabilmente perché le informazioni che riceviamo dai media sono errate. Abbiamo un concetto di dieta completamente lontano da quello che questo termine rappresenta davvero!
Eliminare completamente i carboidrati dalla nostra alimentazione, compromette la qualità del sonno che inevitabilmente si ripercuote sulla qualità della nostra alimentazione, trasformandosi in un circolo vizioso dal quale difficilmente usciremo se continuiamo a fidarci di quello che sentiamo in tv o leggiamo sui social.
Alcuni consigli per uscire dalla giungla dell’informazione: consumare una porzione di carboidrati a cena; bere in maniera uniforme nell’arco della giornata e non esagerare con i liquidi dal tardo pomeriggio (per evitare di svegliarmi più volte di notte); limitare il consumo di cibi lavorati, prediligendo i freschi; aumentare il consumo di frutta e verdura; limitare il consumo di dolci, distribuendo i nutrienti in maniera uniforme nell’arco della giornata (carboidrati proteine e grassi insieme a colazione ad esempio); ridurre l’esposizione ai dispositivi smart prima di andare a dormire (la luce degli schermi interferisce con la qualità del sonno).
L’industria farmaceutica poi, ci viene incontro attraverso prodotti che aiutano a ristabilire il corretto equilibrio tra sonno e veglia. La melatonina ad esempio è uno dei prodotti più utilizzati. Questo ormone è fisiologicamente prodotto dall’epifisi, ghiandola situata all’interno della scatola cranica. La sua produzione è influenzata dalla quantità di luce, in maniera indiretta; questo spiega il motivo per il quale la maggior produzione ormonale avviene di notte e perché la luce degli smartphone influenza negativamente la qualità del riposo.
Dosi consigliate: 1 mg Standard Melatoniana Nutriva
Un altro importante sostegno è l’escolzia, ricca di alcaloidi, molecole che agiscono direttamente a livello del sistema nervoso centrale. Sono in grado di indurre il sonno ed esercitare attività sedative, ansiolitiche e spasmolitiche.
Dosi consiglate: 50/100 mg Nutriva
Fabio Buzzanca
fabio.buzzanca@tiscali.it