Capo d’Orlando – Abbiamo seguito in diretta dalla pagina facebook del nostro giornale la conferenza stampa voluta ed organizzata dai 4 consiglieri comunali di minoranza Renato Mangano, Sandro Gazia, Felice Scafidi e Linda Liotta che ormai da mesi portano avanti le battaglie affrontate da tutti i consiglieri di opposizione che si sono succeduti negli ultimi decenni nel civico consesso.

La conferenza stampa di ieri è stata introdotta dalla lettura di un documento da parte del consigliere Gazia, prima consegnato ai giornalisti presenti per consentire loro di entrare nell’argomento trattato. Di seguito riportiamo il testo integrale :

“Questo incontro con gli Organi di Stampa si è reso necessario dopo l’accorato invito da parte del Collegio dei Revisori dei Conti ai Consiglieri a convocare con urgenza un Consiglio comunale per discutere l’elevata situazione debitoria dell’Ente Locale. I Revisori sono giunti a queste conclusioni dopo che i consiglieri di minoranza Mangano, Gazia, Liotta, Scafidi, Bottaro e Micale avevano sollecitato periodicamente l’Organo di Controllo.
Senza mezzi termini, infatti, l’intero Consiglio comunale ed il Responsabile dell’Area Economica-Finanziaria sono stati messi di fronte alle proprie responsabilità, ognuno nell’ambito delle proprie competenze, per non aver adempiuto alle sollecitazioni finalizzate alla predisposizione di un Piano di Riequilibrio ed alla successiva discussione nel civico consesso. Ed inoltre, rivolgendosi, in particolare, al Responsabile dei servizi finanziari, il Collegio dei Revisori aveva evidenziato che per poter relazionare compiutamente al Consiglio Comunale sulle note criticità si rendeva necessario ed urgente che “gli Uffici Finanziari prospettassero un’ipotesi di riequilibrio tra riscossioni e pagamenti che interessasse un arco temporale compatibile con le attese creditorie”.
Tutto ciò era stato confortato da numerosi rilievi della Corte dei Conti, mai riscontrati dall’Amministrazione attiva, che evidenziavano molteplici profili di criticità all’esito dell’esame dei Resoconti 2015/2016 e del Bilancio di Previsione 2016/2018, con oggettivi riflessi sugli equilibri di bilancio.
Note sono le criticità della gestione dei servizi d’Igiene Ambientale che hanno svuotato le tasche delle famiglie e delle imprese paladine per l’esagerata ed ingiustificata tariffazione TARI, determinata da servizi fatturati e non prestati, come evidenziato, con le reiterate contestazioni da parte dei nuovi responsabili comunali competenti in materia e dall’attività istituzionale svolta dai componenti della II Commissione Consiliare Permanente “Sanità e Igiene Ambientale”.
Le gravissime notizie di cronaca giudiziaria degli ultimi giorni ci presentano un quadro politico locale ormai fortemente condizionato prima dall’attività investigativa della Guardia di Finanza e poi dalla Magistratura. Abbiamo avuto la conferma che determinate dimissioni di un componente dell’Esecutivo comunale, giustificate da “motivi personali e di famiglia”, probabilmente sono legate ad un procedimento che lo vede coinvolto con accuse gravi.
La Giustizia farà il suo corso e non riteniamo opportuno entrare nel merito della vicenda processuale. Entriamo, invece, a pieno titolo ed “a testa alta” nel merito della vicenda politica; chi ha letto quanto riportato dalla stampa, avrà capito che a Capo d’Orlando esistono due categorie di politici: quelli che si lasciano supinamente (tele)comandare e quelli per i quali lasciarsi condizionare è una gogna morale inaccettabile; noi siamo tra questi ultimi, a testa alta e con la schiena dritta.
Non commetteremo il grossolano errore, ingenuamente commesso da altri in passato, di fare la campagna elettorale sulle disgrazie degli indagati e sulle decisioni della Magistratura.
C’è però un giudizio politico inesorabile, incontestabile, cristallizzato che esce fuori da questa ultima vicenda: anche la “stagione di Ingrillì” è consegnata al passato, con questo tristissimo epilogo politico (la totale implosione della sua giunta e del suo schieramento), tra mezze luci e grandissime ombre; essere la longa manus di un altro è la lettera scarlatta più odiosa che chi amministra possa vedersi cucita addosso. Ogni altra azione sarebbe consequenziale se si avesse etica politica .

firmato Renato Mangano, Sandro Gazia, Felice Scafidi e Linda Liotta

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