A livello nazionale l’indice di contagio torna sopra 1 dopo 6 settimane. “Nel periodo 15-28 dicembre 2020 – si legge nel report – l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,03 (range 0,98 – 1,13) in aumento da quattro settimane e per la prima volta, dopo sei settimane, sopra uno”.
Arrivano i dati del monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità riferito alla settimana 28/12-3/1. Numeri impietosi che indicano un peggioramento generale della situazione.
Che succederà dunque? Secondo il ministero passano in area arancione cinque regioni tra cui la Sicilia. Oltre all’Isola fanno parte della lista Calabria, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in serata la nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 10 gennaio fino a venerdì 15 gennaio, data in cui scadrà il Dpcm. Con il nuovo provvedimento verranno valutate eventuali proroghe, fa sapere il ministero della Salute.
Questa settimana si osserva un peggioramento generale della situazione epidemiologica nel Paese. L’incidenza a 14 giorni torna a crescere dopo alcune settimane di decrescita, aumenta anche l’impatto della pandemia sui servizi assistenziali e questo si traduce in un aumento generale del rischio”.
Secondo il report “l’epidemia si trova in una fase delicata che sembra preludere ad un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero definite ed implementate rigorosamente misure di mitigazione più stringenti. Questo avverrebbe in un contesto di elevata incidenza con una pressione assistenziale ancora elevata ed in crescita in molte Regioni”.
Secondo la bozza del monitoraggio settimanale di ministero della Salute e Iss, “complessivamente il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in lieve aumento da 2.565 (28/12/2020) a 2.579 (04/01/2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è invece lievemente diminuito passando da 23.932 (28/12/2020) a 23.317 (04/01/2021). Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali”.
Inoltre, rileva il rapporto, “si osserva di nuovo un aumento nel numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (40.487 vs 31.825 la settimana precedente) nonostante la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti aumenti lievemente (26,8% vs 26,0% la settimana precedente). Si osserva, anche, un lieve aumento nella percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (32,8 % vs 32,4% la settimana precedente). Infine, il 28,8% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nell’11,6% non è stata riportata la ragione dell’accertamento diagnostico”.
Ricordiamo che con un indice di contagio RT sotto quota 1.00 si è in fascia gialla, con un indice di contagio sopra 1.00 si è in zona arancione, infine con un indice di contagio sopra 1.25 si è in zona rossa.