Il 15 gennaio è il giorno previsto per l’iniziativa promossa in rete dagli esercenti danneggiati dalle normative anti Covid

Ha già raccolto oltre 50 mila adesioni da tutta italia ‘ioApro’, l’iniziativa lanciata sui social che invita i ristoratori a restare aperti, a partire dal 15 gennaio, in difformita alle restrizioni anti Covid imposte dal Governo.

“È una questione di sopravvivenza, siamo già al punto di non ritorno, ma ci proviamo lo stesso”, spiega Umberto Carriera, il ristoratore ‘ribelle’ di Pesaro che ha già collezionato multe e sospensioni per aver aperto alcuni suoi locali malgrado i divieti dei vari Dpcm. “Se arrivano le forze dell’ordine prenderemo la multa e la metteremo nel cassetto, prenderemo le multe fatte anche ai nostri clienti, faremo migliaia di ricorsi”.

Tra le regole “un tavolo si e uno no – spiega Carriera – mascherina obbligatoria e conto alle 21.45”.

Come sarà organizzato fisicamente il lavoro? “Noi rispetteremo tutte le norme Covid, non siamo negazionisti e ci teniamo a dirlo. Riapriamo per sconfessare il rischio di chiusura totale e così abbiamo stabilito un piccolo vademecum di regole a cui attenersi: distanza tra i tavoli doppia rispetto a quanto stabilito dalla legge, osservanza rigida delle norme anti Covid-19, conti al tavolo entro le 21,45 e, per i primi tre giorni, ai clienti che sceglieranno di supportarci sarà permesso, a fronte di un regolare scontrino, di pagarci con un’offerta libera. Altra regola su cui non deroghiamo, è il rispetto nei confronti delle forze dell’ordine con cui avremo eventualmente contatti”. E siccome di facinorosi è pieno il mondo e il web, raggiunti dalla domanda su come si dovessero muovere rispetto a episodi di violenza o nervosismo esagerato, rispondono con decisione che “abbiamo già dichiarato che non appoggeremo in alcun modo questi episodi.

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