Quasi tutta Italia in zona arancione e il divieto di spostarsi tra le regioni fino al 15 febbraio, con Lombardia e Sicilia che da domenica potrebbero essere le prime zone rosse del 2021. Entrerà in vigore nelle prossime ore la nuova stretta per il nostro Paese. Le ultime modifiche al Dpcm valido dal 16 gennaio sono state illustrate dall’esecutivo nella riunione con le Regioni, i Comuni e le province. Nessun passo indietro, con il rinnovo di tutte le misure già in vigore a partire dal coprifuoco dalle 22 alle 5, le scuole superiori in didattica a distanza al 50% da lunedì e l’inasprimento delle soglie per accedere alle zone con restrizioni, introdotte con il decreto approvato mercoledì.

Il nuovo Dpcm anti Covid: come cambiano le regioni dal 16 gennaio
Il nuovo Dpcm anti Covid: come cambiano le regioni dal 16 gennaio

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Zone con restrizioni – Con Rt 1 o con un livello di rischio “alto” o, ancora, con un’incidenza di 50 casi ogni 100mila abitanti e un rischio moderato, si va in arancione, con Rt a 1,25 in rosso. Quasi tutte le regioni rischiano l’arancione, con la Lombardia e la Sicilia molto probabilmente in zona rossa.

Visite private, limite di 2 persone – Fino al 5 marzo, sarà in vigore la regola che consente una sola volta al giorno ad un massimo di due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) di andare a trovare parenti o amici nella regione, se questa è in zona gialla, o nel comune se è in zona arancione o rossa. E sempre fino al 5 marzo sarà possibile spostarsi nelle regioni arancioni dai comuni con una popolazione non superiore ai 5mila abitanti, per una distanza non superiore ai 30 km e mai verso i capoluoghi di provincia.

Divieto di vendita da asporto per i bar dalle 18 – Per i bar e le attività commerciali che vendono bevande e alcolici, come le enoteche, scatta il divieto di vendita da asporto alle 18. Provvedimento fortemente criticato dalle Regioni: “non porta vantaggi significativi sul piano della prevenzione e al contrario rischia di rappresentare un ulteriore fattore negativo di tensione sociale ed economica sui territori” ha detto il presidente della Conferenza Stato Regioni Stefano Bonaccini a nome di tutti i governatori.