Chiacchierando con una bimba di 6 anni, non ho potuto fare a meno di notare lo stupore nei suoi occhi quando le ho raccontato che nel 1920, i mestieri non erano come quelli di oggi. In effetti, se ci penso, anche se dovessi raccontare o ricordare alcuni lavori che andavano in voga in quegli anni, probabilmente lo stupore sarebbe negli occhi di chiunque. Tra i mestieri presenti all’epoca e quasi dimenticati, ci sono “lo stagnino”, ”il tagliatore di ghiaccio”, “la lavandaia”, “il cordaro”, “il conducente di tronchi”, “il lampionaio”, tutti contraddistinti da un’attività fisica intensa (lunghe camminate a piedi, a volte lavori muscolari intensi) e che rispetto ad oggi, permettevano all’abitante della penisola italiana, un consumo di energie importante nell’arco della giornata. A tal proposito, la tradizione culinaria mediterranea e la mole importante di attività, imponevano ai lavoratori, una colazione forzata, ma di quelle veramente nutrienti.
La paura di rimanere intrappolati nel traffico, ci porta spesso a partire molto presto da casa e, per questioni di tempo, a prediligere una colazione veloce (carboidrati già pronti, con pochi grassi), ma noi, ce lo dice la scienza, non mangiamo calorie, noi mangiamo nutrienti e i nutrienti non sono tutti uguali.
Una colazione ricca in carboidrati, ci mette nelle condizioni di avere sempre fame durante il giorno; chi invece lavora ed è impegnato, ha fame quando arriva a casa e finalmente si rilassa, dopo una giornata impegnativa.
Il fabbisogno calorico di un abitante medio della penisola italiana, è stato stimato in 2000 Kcal giornaliere. In realtà questi calcoli, andrebbero rivisti in quanto risalgono proprio a quando l’attività media giornaliera era molto più intensa rispetto a quella a cui siamo abituati oggi. Lavori sedentari, poca attività fisica, poco tempo a disposizione per noi stessi, contribuiscono ad una riduzione del consumo calorico quotidiano.
Una dieta sbilanciata, lo stile di vita, l’attività fisica, incidono fortemente sulla qualità del sonno, determinante per la salute psicofisica dell’individuo. Mangiare pochi carboidrati la sera (il classico primo a pranzo e secondo a cena) potrebbe in qualche modo influenzare la qualità del riposo notturno. Inoltre, una dieta poco varia, determina una riduzione dell’introito dei micro nutrienti, vitamine e sali minerali, fondamentali alleati del nostro corpo, che regolano le funzioni più importanti del nostro organismo, tra cui il ciclo sonno-veglia. Per ultimo, ma non meno importante, le luci provenienti dagli schermi televisivi e dagli smartphone prima di dormire, influiscono negativamente sulla qualità del sonno. Ti è mai capitato di svegliarti stanco nonostante le 10 ore di sonno continue?
Se per una questione di tempi, preferiamo comunque scegliere carboidrati ai pasti principali, ciò che non dobbiamo mai dimenticare è la qualità degli stessi, cucinati con metodi di cottura che apportano all’interno del nostro organismo, sostanze benefiche per noi e per i nostri amici batteri (una su tutte, la cottura. Cucinare la pasta al dente, ci aiuta ad assumere una buona quota di amido resistente, alleato della salute).
Seguire un piano nutrizionale bilanciato, significa scegliere in maniera consapevole gli alimenti e soprattutto i nutrienti del pasto e nell’arco della giornata, in maniera tale da garantire quel benessere non solo fisico, ma psico fisico, che migliora la qualità della nostra vita e di chi ci sta attorno.
Amido resistente (cottura al dente) – qualità della pasta (marche consigliate e/o consigli per gli acquisti)
fabio buzzanca
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