Dopo la diretta in onda dalla nostra pagina facebook della durata di oltre un’ora, torniamo a parlare della conferenza stampa di ieri indetta dai consiglieri comunali di Capo d’Orlando Renato Mangano, Sandro Gazia, Felice Scafidi e Linda Liotta. Intanto si evidenziano i toni risoluti ma distesi, senza ombra di provocazione o “di caccia alle streghe” da parte dei consiglieri che hanno ringraziato, in apertura, il sindaco per la sua presenza. L’esposizione tecnica sui dati di Bilancio e Piano di Ripianamento è stata affidata alla discorsività del consigliere Mangano che ha saputo riassumere l’evolvere dei fatti citando i documenti di riferimento a firma del Collegio dei Revisori dei Conti e la corrispondenza intrapresa dai consiglieri stessi con gli Uffici di Segreteria generale e Contabilità comunali. Ha introdotto i lavori della conferenza il consigliere Sandro Gazia che ha dato lettura di una nota a firma dei 4 consiglieri presenti, con cui si sono fissati i confini del dibattere (un stralcio è sotto riportato). Riguardo, invece, alla riduzione TARI 2020 del 30%, annunciata più volte dal sindaco, i 4 consiglieri hanno preannunciato che predisporranno una proposta di deliberazione da sottoporre al consiglio comunale qualora non arrivasse un segnale concreto da parte dell’amministrazione attiva.
“Per onore di chiarezza e verità, giova riportarsi a quanto rappresentato nel corso della conferenza stampa che ha avuto luogo in questa aula lo scorso 21 dicembre, ponendo l’accento sulla incontrovertibile “forzatura” di alcune e significative appostazioni contabili, a mero titolo esemplificativo indichiamo la quantificazione del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, dei residui attivi e di quelli passivi, che si riflettono sui risultati di gestione relativi al bilancio di previsione 2020 e al rendiconto di gestione 2019, quest’ultimo, de plano, in chiave di risultato di gestione “conflittuale” rispetto al bilancio di previsione 2020/2022, approvato dal civico consesso in data 14 dicembre 2020, e, pertanto, facendo sorgere molteplici dubbi circa l’osservanza, anche, del principio contabile della veridicità, che fa riferimento alla necessità di avere un quadro fedele e corretto che ricerca nei dati contabili di bilancio la rappresentazione delle reali condizioni delle operazioni di gestione di natura economica, patrimoniale e finanziaria di esercizio; quest’ultimo mutato, senza alcuna giustificazione tecnico-contabile, a distanza di qualche settimana; infatti, dalla proposta n. 2 “Approvazione del rendiconto della gestione 2019” risulta un disavanzo di gestione di € 1.808.191,27, che con la proposta n. 3 si prospetta il relativo ripianamento.
Inoltre, l’Organo di Controllo ha, tra l’altro, con riferimento al F.C.D.E., evidenziato come “sul piano del rispetto normativo, nella proposta e nel documento di consuntivo manca la quantificazione del Fondo secondo il criterio richiesto dall’art. 39 quater del DL 30/12/2019, n. 162, convertito con Legge 28/02/2020, n. 8, da cui possa derivarne un potenziale disavanzo di parte corrente da sommarsi a quello emergente di euro 1.808.191,27 ma anche un potenziale disavanzo d’amministrazione quest’ultimo con facoltà di ripiano in 15 annualità.”
Ed ancora, le richiamate criticità, motivo di viva preoccupazione, sono state condivise dal Collegio dei Revisori di Conti, puntualmente riportate e motivate nel verbale n° 45 del 18 gennaio 2021 “Relazione
dell’Organo di Revisione sulla proposta di deliberazione consiliare del Rendiconto della Gestione e sullo Schema di Rendiconto” e con il successivo verbale n. 46 del 12 febbraio 2021, in cui è stata esaminata
sia la proposta di delibera di C.C. n. 2/2021 “Approvazione del rendiconto della gestione 2019” che la proposta di delibera di C.C. n. 3/2021 “D.Lgs. 267/2000, art. 188 ripiano disavanzo di amministrazione a seguito dell’approvazione del Rendiconto 2019.”;
Non di meno, il rilievo mosso dal consigliere Mangano, nel corso della conferenza dei Capigruppo Consiliari, avuto riguardo al rapporto TARI-FCDE, ha trovato conferma nelle argomentazioni riportate nel richiamato verbale n. 46 del Collegio dei Revisori, di seguito, in parte, riportato. ”La cifra del Fondo ricalcolata anche sui cespiti TARI e IMU, la cui presenza nei relativi conteggi consente di adeguare la contabilità alle reali condizioni di esazione delle entrate dell’ente, si attesterebbe, magari superandoli, ai livelli di quelli in essere nei comuni richiamati dai Consiglieri nelle note trasmesse al Collegio per il tramite del Presidente del Consiglio Comunale. Per avere l’indispensabile importo esatto, con l’inclusione di TARI-Tassa rifiuti urbani ed IMU, l’Ufficio, cui peraltro i relativi conteggi sono stati richiesti dai Consiglieri Comunali prima citati, può con pochi passaggi ottenerli.” L’Organo di Revisione, nell’esercizio delle funzioni che le sono proprie di attività di collaborazione con l’organo consiliare secondo le disposizioni dello statuto e del regolamento, segnatamente di fornire pareri sulla proposta di bilancio di previsione e dei documenti allegati, sul rendiconto della gestione e sulle variazioni di bilancio, con riferimento al Rendiconto 2019- , a pag. 34 “Rilievi, considerazioni e proposte”, con la richiamata relazione ha affermato che:”…Tutto ciò premesso, il Collegio dei Revisori ritiene che il conto consuntivo dell’esercizio 2019, presenta, sotto il profilo delle rilevate criticità gli stessi squilibri rilevati per l’esercizio 2018 con l’aggravante dell’elevato disavanzo nella gestione corrente. Sussistono pertanto le condizioni affinchè il Consiglio Comunale deliberi la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di cui all’articolo 243 bis del TUEL.”.“