“Le nostre imprese commerciali dovranno fare i conti con nuove ristrettezze che creeranno ulteriori difficoltà a chi è ormai da tempo alla canna del gas e senza che il Governo abbia finora dato seguito alle promesse sui sostegni economici e sul differimento delle scadenze di tasse e tributi. Le decisioni adottate sono inique, incoerenti e incongrue. Quando la Sicilia aveva numeri da ‘zona rossa’ nessuno si è sognato di uniformare anche le regioni che stavano meglio. Ora che i ‘numeri’ sono da zona gialla, gli imprenditori che stanno lottando per farcela da soli, subiscono un altro duro colpo. Come se ci fosse un disegno perverso di mandarci al macero”.
“C’è un fortissimo scoramento – ammette Di Dio – alimentato dal senso di ingiustizia e impotenza. Non possiamo stare in silenzio. Dove sono i politici siciliani che avrebbero il dovere di tutelare la Sicilia a tutti i livelli? Se questo è l’andazzo, sorge anche la preoccupazione che dal Recovery Fund possano essere destinate alla Sicilia e al Sud soltanto le “briciole”: sarebbe il colmo, considerato che si tratta di uno strumento che deve favorire la riduzione del gap economico, occupazionale e infrastrutturale tra Nord e Sud. Davvero la classe politica siciliana pensa di subire in silenzio l’ennesimo schiaffo? Rappresentanti del popolo siciliano, dove siete?”.“
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