Domani 14 marzo, sarà l’ultimo giorno di zona gialle del mese, si passerà in zona arancione.

Zona rossa dalla vigilia di Pasqua fino a Pasquetta

La Sicilia passerà in fascia arancione, anche se ha un indice di diffusione Rt di 1, mentre sarà, come il resto d’Italia, in zona rossa dalla vigilia di Pasqua fino a Pasquetta. Lo ha deciso il governo nazionale durante l’incontro con le Regioni e gli Enti locali.

Il decreto è stato firmato dal premier Mario Draghi e per domani è prevista l’ordinanza del ministro per la salute Roberto Speranza. È stato il comitato tecnico scientifico nazionale a suggerire al governo di abolire la zona gialla le cui restrizioni sono giudicate inefficaci per contenere l’epidemia.

Spostamenti

Dal 15 marzo al 2 aprile e nella giornata del 6 aprile, per gli spostamenti, nelle regioni in zona arancione sono permessi in ambito comunale verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, tra le 5 e le 22. Il limite massimo è di due persone oltre a quelle conviventi. I minori di 14 anni non si contano e quindi possono aggiungersi ad esempio ai genitori che visitano i nonni così come i disabili o non autosufficienti conviventi. Questi movimenti non sono autorizzati in zona rossa.

Bar e ristoranti chiusi anche a pranzo

Da lunedì prossimo vietato consumare all’interno di bar, ristoranti e centri commerciali, anche a pranzo ma resta consentito l’asporto fino alle 22. Per i bar concesso l’asporto di bevande fino alle 18 e stop alle consumazioni nei pressi delle attività. Nessun limite per la consegna a domicilio. Sono aperti i negozi al dettaglio, chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, coprifuoco dalle 22 alle 5.

Le restrizioni per le festività di Pasqua

Il 3, il 4 e il 5 aprile tutta Italia sarà zona rossa, ad esclusione di aree in zona bianca. Per le festività pasquali, le misure previste per la zona rossa si applicheranno su tutto il territorio nazionale.

Sarà comunque possibile spostarsi in zona rossa, solo dal 3 al 5 aprile, all’interno del proprio comune verso una sola abitazione privata, una volta al giorno, massimo due persone non conviventi.

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