Possibili restrizioni in Italia anche dopo la Pasqua in zona rossa, con una mini proroga delle misure e dei divieti per arginare la diffusione del Covid e delle sue varianti, ma con spiragli che potrebbero portare a una riapertura almeno parziale della scuola.

La settimana prossima si terrà una cabina di regia con le forze di maggioranza per stringere, decidere il da farsi, visto che il premier vuole che gli italiani non vengano colti impreparati, che dunque vadano avvisati per tempo debito, riferisce l’Adnkronos.

Ieri intanto il presidente del Consiglio ha visto a Palazzo Chigi i vertici del Cts -Silvio Brusaferro e Franco Locatelli- e il ministro della Salute Roberto Speranza, sul tavolo anche il capitolo, sentitissimo, della scuola. Un incontro preliminare, con un occhio attento ai contagi e alla curva epidemiologica, con il bollettino che ieri ha segnato 551 morti e un tasso di positività del 5,9%.

“In questo momento il governo non ha preso nessuna decisione, ci confronteremo e decideremo. Ci siamo confrontati con i tecnici sulla curva epidemiologica, non abbiamo discusso di misure. Non c’è nessuna decisione”, ha precisato Speranza ieri sera a ‘Cartabianca’ su Rai3. Nulla è ancora deciso. Ma tra le ipotesi che circolano con insistenza c’è quella di una mini-proroga delle misure attualmente in vigore, allargando le maglie della stretta al capitolo scuola, ovvero consentendo il ritorno sui banchi in zona rossa almeno ai più piccoli -scuola dell’infanzia e primaria- superando il giro di vite deciso dal governo Draghi con il Dpcm dello scorso 2 marzo, indigesto a molte famiglie.

Ma è ancora prematuro parlarne, benché ci sia un fronte ampio, in maggioranza, che chiede a gran voce di riaprire i cancelli, con il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che intanto assicura che il governo ce la sta mettendo tutta: “Lavoriamo giorno e notte per poter riaprire”, ha detto incontrando Comuni e Province.

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