Le trombosi prese in considerazione dall’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, sono concentrate fra le donne al di sotto dei 55 anni. Per questo, su base esclusivamente empirica, la Francia ha deciso di limitare la somministrazione a chi supera questa età.
L’Italia ha scelto di andare avanti con le vaccinazioni seguendo un ragionamento logico. “Il Covid fa più di trecento morti al giorno” spiega Mannucci.
Le trombosi venose cerebrali restano rarissime anche con il vaccino. Il Covid invece morde. “Non esiste un test in grado di prevedere il rischio di sviluppare questa malattia” spiega Margaglione.
“La cosa migliore da fare è restare calmi e lucidi, non smettere di prendere la pillola, non correre a fare un test genetico che comunque non ci direbbe nulla di conclusivo e vaccinarci se è il nostro turno”.
Assumere anticoagulanti prima dell’iniezione è controindicato: ci potrebbero essere problemi di natura opposta, ovvero le emorragie. Le nuove indicazioni dell’Ema, riprese nei bugiardini dei vaccini di AstraZeneca, raccomandano di stare attenti ai sintomi della trombosi, specialmente a partire da tre giorni dopo la vaccinazione.