Il prossimo decreto allo studio del governo dovrebbe contenere un’agevolazione fiscale diretta ai giovani per l’acquisto della prima casa

Insieme ai nuovi aiuti per famiglie, lavoratori e imprese in crisi economica a causa dell’epidemia da Covid-19, nel Decreto Sostegni bis dovrebbero trovare posto anche sgravi fiscali per i giovani che decidono di acquistare la prima casa. La misura è stata indicata infatti nel Documento di economia e finanza appena approvato dal Consiglio dei ministri.

Dl Sostegni bis, prima casa: il Fondo di garanzia

Si legge così nel passaggio del Def dedicato al nuovo provvedimento: “Il Decreto-legge prorogherà le indennità a favore dei lavoratori stagionali e introdurrà nuove misure a favore dei giovani, ad esempio uno sgravio fiscale sull’accensione di nuovi mutui per l’acquisto della prima casa“.

In attesa del via libera da parte del Parlamento sullo scostamento di Bilancio di 40 miliardi proprio per finanziare il Dl Sostegni bis, il governo sta ragionando su un modo per agevolare l’accensione di un mutuo agli italiani di età inferiore ai 35 anni che hanno in programma di comprare la loro prima abitazione.

Se da una parte già diversi emendamenti al provvedimento in Aula cercheranno di aumentare il Fondo di garanzia per l’apertura dei mutui prima casa, dall’altra il governo prevede una soluzione diversa per rendere più conveniente la richiesta del mutuo.

Il Fondo dà priorità agli under 35, o alle coppie nelle quali lo sia almeno uno dei due, e permette di beneficiare della garanzia dello Stato per il 50% del finanziamento domandato alla banca, fino a un massimo di 250 mila euro. Con una parte di copertura pubblica, il richiedente può così ricevere dall’istituto un importo anche del 100% del valore dell’immobile e tassi di finanziamento più favorevoli.

Dl Sostegni bis, prima casa: le opzioni del governo

L’intenzione del governo è adesso però di puntare di più a degli sgravi fiscali per favorire la convenienza e sostenibilità della rata. Tra le opzioni anche la creazione di un altro Fondo dedicato, costituito da circa cinquanta di milioni da destinare metà alle Politiche giovanili e metà alle Regioni .

Secondo il senatore del Pd Daniele Manca, relatore del primo decreto Sostegni in modifica a Palazzo Madama, il criterio perseguito dall’esecutivo è di cercare di alleggerire dalle spalle delle giovani generazioni l’ulteriore peso aggiunto al debito pubblico. Una delle strade è “una prima restituzione attraverso un vantaggio fiscale che rappresenti almeno un primo passo avanti sul versante dell’equità. L’Italia deve tornare ad essere un Paese per i giovani”, dice il senatore.

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