Resta alta la curva dei contagi Covid in Sicilia e la speranza del ritorno in zona gialla e delle riaperture il 26 aprile sembra allontanarsi di fronte a numeri impietosi. Ieri sono 1.123 i nuovi positivi nell’isola su 14.416 tamponi processati, con una incidenza al 7,8%, quasi due punti in più della media nazionale.

Ma il dato che balza subito agli occhi è che l’Isola sale al secondo posto per numero di contagi giornalieri, subito dopo la Campania. Le vittime sono state 10 e portano il totale a 5.172. Il numero degli attuali positivi è di 26.322, con un incremento di 564 casi rispetto a ieri; i guariti sono 549. Cresce anche il numero dei ricoveri ospedalieri: sono 1.438, 39 in più rispetto a ieri, mentre è in calo quelle delle terapie intensive: 176, 11 in meno.https://gds.it/includes/iframe/

La distribuzione tra le province, vede ancora una volta oltre 500 casi concentrati nella provincia di Palermo, che continua a essere zona rossa. Un quadro sconfortante che suggerisce anche al presidente della Regione, Nello Musumeci di andare con i piedi di piombo per quanto riguarda le possibili riaperture in vista del 26 aprile.

“È difficile – dice – poter pensare a uno scenario a distanza di una settimana, diciamo che operiamo guardando i dati alla giornata. Con il cuore vorremmo essere zona gialla, con la ragione vogliamo aspettare il dato numerico”.

Intanto però si moltiplicano in Sicilia le proteste di ristoratori e commercianti, che lamentano di essere ormai alla canna del gas. “Certamente – ammette Musumeci – guardiamo tutti alla speranza di poter presto riaprire e, al tempo stesso, di poter ricevere i famosi ristori di cui in Sicilia, più che altrove, c’è un disperato bisogno”.

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