L'hub vaccinale nel padiglione 20 dell'ex Fiera del Mediterraneo di Palermo, dove a regime si potranno somministrare circa 10mila dosi al giorno, 24 febbraio 2021. ANSA/ FRANCESCO NUCCIO

Palermo – “La zona rossa a Palermo non ha sortito gli effetti sperati, i numeri dei positivi al Covid-19 continuano a essere inaccettabilmente alti, le vaccinazioni delle categorie più a rischio vanno a rilento e a pagare il prezzo sono anche le imprese e i lavoratori del settore privato: chiediamo alle istituzioni di smetterla con lo scaricabarile, di darsi una svegliata e di mettere in campo le azioni necessarie perché l’intera provincia torni alla normalità, tutelando in primis la salute e garantendo la tenuta dei posti di lavoro. E se qualcuno non è in grado, si faccia da parte”. Lo dicono Nicola Scaglione e Gianluca Colombino, rispettivamente commissario Cisal Sicilia e segretario Cisal Palermo.

“Ogni giorno raccogliamo le legittime paure di tanti lavoratori e di tante famiglie che temono per la propria salute e per la tenuta delle imprese – spiegano Scaglione e Colombino – Riaprire senza verificare il rispetto dei protocolli e senza adeguati controlli, come accade da mesi, significherebbe mettere a rischio la salute di tutti, specie dei più deboli, ma la zona rossa finora è stata inutile come dimostrano i risultati: bisogna accelerare sulle vaccinazioni, servono controlli a tappeto e punizioni severe per chi infrange le regole, così da consentire ai tanti che con sacrificio le rispettano di vedere l’agognata luce in fondo al tunnel”.

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