Messina – La manifestazione di ieri mattina nella Marina di Milazzo ha visto ristoratori e titolari di partita Iva dare voce al malcontento diffuso, con la condivisione dell’UGL tramite propri rappresentanti, il Segretario provinciale Tonino Sciotto e il dirigente Ninni Petrella.
Un grido di protesta contro le difficoltà trovate dalla politica nell’affrontare i disagi causati dalla pandemia ad imprenditori e professionisti. Con la sua presenza l’UGL prende le distanze dal mancato intervento, da parte delle istituzioni, nei confronti di un settore le cui istanze sono state disattese e il valore umiliato.
L’UGL crede necessario prendere coscienza della sofferenza in cui versano ormai da troppo tempo gli uomini e le donne di questo comparto, costretti a scegliere tra restare chiusi o aprire e lavorare in perdita, che hanno sopportato i costi della pandemia, costretti alla riorganizzazione del lavoro, all’adeguamento dei locali e alla sanificazione.
Occorrono presidi territoriali che, sulla base di un monitoraggio costante, siano in grado di fornire linee guida chiare, protocolli mirati che sostengono un tessuto sociale fatto di piccoli esercenti che, chiedono di contribuire alla rinascita di un settore messo in ginocchio dalla pandemia e vessato dall’assenza di prospettiva.
Sono indifferibili una campagna di vaccinazione per il settore che consenta di aprire con sicurezza e favorire l’utenza, attraverso l’esibizione di un “passaporto vaccinale“ a cui è già stato somministrato il vaccino e l’uso di spazi esterni per mitigare l’assembramento.
Riteniamo occorra coraggio, c’è un tempo per i proclami e uno per la credibilità.
Imporre il coprifuoco dalle ore 22 significa non conoscere le abitudini del Meridione. Procrastinare l’incertezza significa far collassare il sistema, possiamo permettercelo?
Il Segretario provinciale Tonino Sciotto ribadisce le ragioni della presenza dell’UGL: “siamo qui per ascoltare lavoratori e datori di lavoro, che non si trovano in una situazione di contrapposizione tra loro perchè entrambi devono vedere tutelato il diritto al lavoro. Chi opera in questo settore è protagonista e motore di un sistema economico in cui oggi le cosiddette partite iva sono diventate l’anello debole, ma che invece, in questa crisi economico/sanitaria, ha ampiamente dimostrato un approccio resiliente all’imminente ripartenza. L’UGL percepisce un malessere diffuso tra tutti gli operatori e il concetto di squadra spinge ad avere al più presto un’interlocuzione con i rappresentanti del governo, basta con le parole tutto il mondo del lavoro ha bisogno di fatti e di regole certe”.
“Guardiamo anche con seria preoccupazione all’interno delle partite iva, ai professionisti, soggetti che, oggi più che mai devono essere tutelati – afferma il dirigente Ninni Petrella. – Secondo gli ultimi rapporti Censis UGL, sono 1,5 milioni i lavoratori indigenti, un vero e proprio boom di nuova povertà a causa delle retribuzioni insufficienti. In particolare nel decennio sono triplicati i lavoratori in proprio, poveri:+230% per il mondo di partite iva a basso potere contrattuale. I dati della curva epidemiologica sono confortanti è questo il momento di aiutare un settore ferito che, a sua volta aiuterà il paese a ripartire”.