La notizia della morte di Carla Fracci ha scosso l’Italia intera, che oggi piange uno dei suoi più grandi orgogli, esempio di talento, disciplina e straordinaria umanità. La ballerina assoluta. “L’importante è che la gente veda la danza” diceva.

Figlia di un tranviere dell’ATM , inizia a studiare ballo classico alla Scuola di danza del Teatro alla Scala nel 1946. Carla Fracci consegue il diploma nel 1954, poi prosegue la sua formazione artistica partecipando a stage avanzati a Londra, Parigi e New York. In realtà la Fracci voleva fare la parrucchiera sin da piccola, ma diventò la più acclamata, autentica, delicata e allo stesso determinata ballerina di danza in ogni angolo del pianeta per oltre metà del secolo scorso.

Per la diffusione del balletto, d’altra parte, Carla Fracci si è spesa nei contesti più diversi, anche politici. Da sempre mpegnata a sinistra (nel 2009 diventa assessore alla Cultura della Provincia di Firenze) si è battuta contro lo smantellamento dei Corpi di Ballo dalle fondazioni liriche, anche con un appello nel 2012 all’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “Il ballo classico ha dato prestigio al nostro Paese ed è triste che oggi sia considerato residuale. Un’arte nobile come questa non può essere trattata come una Cenerentola”.

L’aveva raccontato nel bel libro biografico Passo dopo passo, nel 2013. All’improvviso non è più una questione di tecnica, ma di grazia, probabilmente divina: “Mi ripetono sempre che il mio modo di ballare dà emozione: questo è il complimento che preferisco.”

“Ho danzato nei tendoni, nelle chiese, nelle piazze. Sono stata una pioniera del decentramento. Volevo che questo mio lavoro non fosse d’élite, relegato alle scatole d’oro dei teatri d’opera. E anche quand’ero impegnata sulle scene più importanti del mondo sono sempre tornata in Italia per esibirmi nei posti più dimenticati e impensabili.- Non si finisce mai di imparare e tutto ricomincia daccapo ogni giorno. Ogni mattina, se sei una ballerina, che tu sia donna di diciassette, ventisette, trentasette o settantasette anni, devi rimetterti alla sbarra e cominciare dalla prima posizione”.

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