L’ultimo fuori servizio verificatosi all’interno della Raffineria di Milazzo, con relativa fumata dalla torcia, questa volta di notevole durata, ha riportato prepotentemente alla ribalta il tema della sostenibilità degli impianti industriali nella Valle del Mela, riconoscendo il ruolo che essi ricoprono, RAM in testa, nel panorama occupazionale dell’intera zona.
L’immagine che ne viene fuori, soprattutto mediante i social, è in netto contrasto con le ambizioni di una città come Milazzo, che si candida giustamente ad un ruolo sempre più centrale nel panorama turistico nazionale, anche in virtù delle attività di AMP che vanno via via concretizzandosi.
È chiaro che al centro del dibattito va messa la tutela della salute della popolazione, ed in questo fondamentale è il ruolo dell’ARPA, che prontamente intervenuta, ha già fornito i primi dati, che fanno capire come niente può essere tralasciato o sottovalutato.
Saranno gli organi preposti ha stabilire le cause della fumata e le sue ricadute ambientali, ma non possiamo non sottolineare alcuni aspetti della gestione di questi episodi che ci lasciano perplessi.
In primo luogo la comunicazione tempestiva alla popolazione su quanto sta avvenendo. Sappiamo bene il ruolo importantissimo che riveste la percezione del rischio nella cittadinanza, ed è impensabile che questa venga lasciata alla libera interpretazione di chi prova ad informare, con un balletto fra coloro che provano a minimizzare e chi invece fa a gara per esaltare gli aspetti negativi.
A questo si lega un secondo aspetto, che è quello di avere a disposizione strumenti idonei affinchè questi fenomeni, che debbono avere ovviamente un carattere di estrema eccezionalità, siano gestiti in maniera strutturata e permettano alla cittadinanza l’accesso a dati e informazioni certi e tempestivi, soprattutto per quanto riguarda le eventuali conseguenze nel tempo. Alcuni anni fa era stata presa dal comune di Milazzo l’iniziativa di istituire un Gruppo di lavoro permanente con la partecipazione, oltre che dell’Ente, della stessa RAM, degli organi preposti al controllo, delle associazioni ambientaliste.
Non è pensabile lasciare tutto al dubbio e all’improvvisazione, ed in questo il Comune gioca un ruolo fondamentale, per cui invitiamo l’Amministrazione ad attivarsi concretamente a porre in essere gli strumenti idonei alla partecipazione ed al confronto fra tutte le parti in causa.
Crediamo fermamente che la strada del dialogo fra tutti i protagonisti sia l’unica che possa portare reali vantaggi nel già complicato rapporto fra la presenza dell’industria ed un territorio che vuole mantenere e potenziare le sue peculiarità, che da sempre sono legati alle bellezze naturali ed architettoniche, oltre alla ricchezza del proprio suolo come motore per un’agricoltura di pregio