Più di 7000 firme per far sì che Netflix rimuova Squid Game dal suo catalogo. Questo perché ci sarebbero tanti casi di bambini che emulerebbero i giochi della serie TV nella realtà, con svariati casi già a Torino e a Roma.
L’esperta, “anche un vademecum redatto dalla Polizia di Stato per evitare fenomeni emulativi”
“Un successo planetario che prevede un giro di introiti a dir poco allettante. Ma tutto questo ricade sui nativi digitali che non hanno la capacità di analizzare con uno sguardo freddo e distante questa serie che diventa quindi tanto discussa, tossica e temuta per la violenza che sta portando tra i più piccoli, con episodi di bullismo verbale e fisico. ‘1,2,3 stella e poi muori’ questo è il passaparola dei bambini – sottolinea Pacitto – Ed è qua che nasce l’allarme: in primis dei genitori, poi gli insegnanti, ma anche gli psicologi infantili, e per concludere è uscito anche un vademecum redatto dalla Polizia di Stato per il rischio di emulazione tra i giovanissimi”.
Secondo Pacitto, “gli episodi di violenza che sono stati denunciati nelle ultime settimane sono sempre più in crescita soprattutto nelle scuole primarie”. “E ci si domanda come sia possibile, visto che Netflix ha messo subito le mani avanti con un ‘VM 14’ che però non ha impedito ai più piccoli di guardare la serie o parte delle scene più cruenti portandoli quindi a questa emulazione pericolosissima”, riferisce Pacitto.
“Per concludere – informa Pacitto – ecco una curiosità: nessuna casa di produzione aveva accettato di prendersi il rischio di realizzare un contenuto simile. Per 10 anni, l’ideatore ha incassato solo rifiuti. Solo Netflix, infine, ha deciso di dare un’opportunità a questa storia. Un’ottima visione o una pessima scelta?”, chiede concludendo Pacitto.