Dovrebbe essere a tutti noto – anche a chi dice falsità da giorni, pur ricoprendo ruoli istituzionali
Una risposta netta, che arriva tre giorni dopo la tragedia (3 dicembre 2021) che si è consumata nel Messinese, dove la neomamma non potendo raggiungere l’ospedale in tempo utile, ha partorito in auto ma il bimbo non è sopravvissuto.
Il rimbalzo delle responsabilità – Secco il Presidente della Regione, Nello Musumeci che puntualizza come le norme punti nascita imposte da Roma, sia no la causa e puntualizza sulla rappresentanza parlamentare chiamata ad intervenire per cambiarle.
In risposta Antonio De Luca (M5s): “La Regione artefice della chiusura del Pn” “La Regione Siciliana non è vittima di tagli imposti da Roma, ma è artefice consapevole della chiusura del punto nascita di S. Agata di Militello, come dimostrano le carte che in tempi non sospetti ho richiesto per fare piena luce sulla vicenda.
Nel 2018, il Ministero della Sanità ha scritto all’assessore Razza sollecitando la trasmissione di documentazione, ma da Palermo non è mai partito nulla”, spiega ancora.
“Anzi, ad Aprile 2019 il dirigente regionale dell’Assessorato Sanità, Ing. Mario La Rocca, scriveva al Ministero comunicando che il Comitato punti nascita Regionale aveva proposto la sospensione del presidio fino alla risoluzione delle criticità riscontrate.
Criticità a cui assessorato regionale e Asp di Messina, nonostante i tanti proclami fatti, non hanno mai posto rimedio, tanto che i lavori da 1 milione di euro più volte annunciati non sono mai partiti”, prosegue ancora.
Francesco D’Uva nell’aprile del 2021 chiede una relazione dettagliata al Ministero della Salute sullo stato dell’arte del presidio nascite di Sant’Agata di Militello in risposta un documento che mette, nero su bianco, come la deroga da parte dell’assessorato regionale alla sanità per mantenere il centro operativo non sia mai stata presentata, nonostante il parere del Comitato percorso nascita nazionale si fosse già espressa positivamente dando la possibilità al presidio di Sant’Agata di Militello a proseguire l’attività.
Infine l’assessore Ruggero Razza – Intervengo sul punto nascita di Sant’Agata di Militello. Intervengo ancora una volta, ma lo faccio volutamente senza alcun tono polemico. Dovrebbe essere a tutti noto – anche a chi dice falsità da giorni, pur ricoprendo ruoli istituzionali – che la materia dei punti nascita è disciplinata a livello nazionale. La Sicilia, nel 2019, ha chiesto la deroga per mantenere in vita il punto nascita di Sant’Agata di Militello. Non si sa per quale ragione, pur citandola nel corso del proprio parere, l’organismo nazionale ministeriale nega di averla ricevuta.
Questo è un piccolo mistero, ma non ha avuto alcuna valenza perché il comitato ha espresso comunque il suo parere con una motivazione che non abbiamo condiviso come Regione e si è espresso negativamente. Non è vero, come sostiene il Comitato che il “disagio orografico” sia “modesto” e non mi convincono neppure i rilievi sul difficile approvvigionamento del personale. È una visione “ragionieristica” che non tiene conto della circostanza, banale, secondo la quale se per anni tieni in sospeso un reparto sarà difficile trovare personale disponibile a scommettersi di fronte alla incertezza. A fronte di questa decisione, formalmente comunicata dal Ministero della Salute, abbiamo deciso di andare comunque avanti per cercare di ottenere la revisione di questo parere nazionale. Come leggerete nell’immagine qui riprodotta, la decisione non è (nè poteva essere) della Regione. Qualche CIALTRONE che circola sulla rete farebbe bene a chiedere scusa.Noi andremo avanti nel difendere la nostra posizione in ogni sede.