Capo d’Orlando – Vani i tentativi dei consiglieri di minoranza di mettere in guardia l’intero civico consesso sulle violazioni normative emerse dalle proposte di deliberazione approdate in consiglio per l’approvazione. Proposte di deliberazioni prive degli obbligatori pareri da parte del neo Collegio dei Revisori dei Conti, già destinatarie di numerosi rilievi dal precedente Collegio. Di seguito il Comunicato stampa a firma dei 5 consiglieri di opposizione del Comune di Capo d’Orlando.
“Gravi illegalità contabili certificano il tentativo di sminuire la drammatica situazione debitoria del Comune di Capo d’Orlando e tempi duri attendono i contribuenti e le future generazioni che dovranno convivere con l’inevitabile incremento del costo dei servizi per estinguere la crescente mole di debiti.
Non c’è più sordo di chi non vuol sentire!
Proprio così, nel corso dei lavori d’aula del civico consesso paladino, celebrato lo scorso 9 dicembre, si è assistito, con la complicità del gruppo consiliare di maggioranza, alla sagra degli orrori in materia di bilancio e di diritto.
Invero, il rendiconto 2019, è stato votato, all’unanimità, favorevolmente, dai sodali del sindaco Ingrillì in spregio alle norme codicistiche e alla giurisprudenza della Corte dei Conti e dei Tribunali Amministrativi.
Atti illegittimi in quanto la proposta di deliberazione del Rendiconto 2019 per il consiglio comunale è stata presentata priva del non surrogabile parere del collegio dei Revisori dei Conti e con una fantasiosa quanto “provocatoria” appostazione contabile del Fondo Rischi Contenzioso, sottostimata e pertanto in violazione dei principi contabili della “veridicità”, “congruità” e attendibilità dell’esitato documento contabile.
A fronte di tale ingiustificato quanto irresponsabile comportamento della maggioranza consiliare, impermeabile ad ogni tentativo costruttivo di confronto democratico, il gruppo consiliare “CambiAmoCapo”, preannuncia che “l’ Operazione Verità andrà avanti, anche, sensibilizzando tutti gli organismi istituzionali preposti al rispetto delle norme che regolano la materia, avendo cura di ricordare che per tamponare alla cattiva gestione un debito di circa 24.000.000 di euro graverà sugli Orlandini fino al 2035.