Solo i soggetti vaccinati, guariti da Covid-19, o con un tampone negativo potranno aver accesso ai servizi alla persona dal 20 gennaio 2022

È quanto previsto dal decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1, là dove al suo art. 3 comma 1 viene fissato il calendario della progressiva estensione del campo di applicazione delle certificazioni verdi e, in questo caso specifico, del cosiddetto green pass “base”. Sempre dal 20 gennaio, inoltre, è previsto che l’obbligo di esibire all’accesso il certificato verde semplice sia esteso anche a quanti abbiano necessità di svolgere colloqui visivi in presenza con i detenuti e gli internati.

Parrucchieri e barbieri

Dal 20 gennaio scatta l’obbligo di aver il Green pass base per accedere ai servizi alla persona come parrucchieri e barbieri. Un settore che sta vivendo una situazione piuttosto critica. “Siamo quasi in lockdown: un’attivita’ su due lavora al minimo, per carenza di personale e per la riduzione netta della clientela. Lo stesso vale per i centri estetici. Questo, unito ai costi di mantenimento dei dipendenti e delle strutture, sta mettendo in ginocchio il nostro settore che, da inizio pandemia, ha perso oltre il 20% delle imprese”, ha detto il Presidente nazionale di Confesercenti Immagine e Benessere Sebastiano Liso tornando a chiedere aiuti concreti allo Stato, perche’ senza dipendenti e con clientela dimezzata, per paura del contagio, non resta altro da fare che abbassare la saracinesca, agevolando chi lavora in nero. “Tra i dipendenti in quarantena, i positivi e chi e’ in attesa di tampone, molti imprenditori lavorano al lumicino, ha sottolienato Liso. Senza contare il fatto che in molti, vista l’enorme mole di positivi e la variante Omicron, estremamente contagiosa, preferiscono non andare dal parrucchiere o dall’estetista. Ma gli affitti non diminuiscono, così come i costi di applicazione dei protocolli di sicurezza e del materiale monouso; per non parlare degli aumenti di elettricita’ e gas, una situazione davvero insostenibile”. “La speranza e’ che ora con l’obbligo di green pass le persone si sentano piu’ sicure – ha detto ancora il Presidente di Confesercenti Immagine e Benessere – e tornino a farci visita regolarmente. Sicuramente dover effettuare i controlli e’ un impegno in piu’, ma ogni provvedimento che possa evitare chiusure definitive e’ il benvenuto. Speriamo solo non peggiori la situazione”. “Lancio un accorato appello per nuovi ristori al settore, ha concluso Liso. A rischio ci sono migliaia di posti di lavoro, e famiglie che potrebbero restare senza reddito. Noi abbiamo il dovere di rispettare le regole, tutelare clienti e dipendenti, ma l’esecutivo ora ci deve delle risposte concrete a sostegno di un’importante parte del tessuto economico italiano”. 

Centri estetici

Dal 20 gennaio obbligo di Green pass base anche per entrare nei centri estetici. “In larga scala la categoria è d’accordo perché, dopo tutte le restrizioni subite, meglio avere questa forma di controllo e poter lavorare. Inoltre è utile per la sicurezza di clienti e operatori”, ha detto la presidente nazionale di Cna Estetica, Perlita Vallasciani, anche titolare di un’attività.  “Poi c’è una piccolissima percentuale di operatori che si lamenta – ha spiegato Vallasciani – ma in larga scala è una misura vista di buon occhio per scongiurare possibili chiusure. Anche la clientela, in gran parte apprezza la misura perché garantisce maggiore sicurezza». Tra i “pochissimi scontenti ci sono quelli che minacciano di non venire più. Ma, se ci sono clienti che scelgono operatori sommersi è meglio perderli che trovarli”, ha chiosato.

Tatuatori e piercer

 Dal 20 gennaio sarà obbligatorio mostrare il Green pass base in ogni studio professionale per poter eseguire tatuaggi e piercing.

Controlli, multe e sanzioni

Ai fini della verifica del Green pass non è necessario richiedere il documento d’identità. Per i clienti privi di certificazione è prevista una sanzione da 400 a 1000 euro; stessa sanzione per il titolare che non abbia effettuato il controllo o che abbia comunque consentito l’ingresso ai clienti sprovvisti della certificazione verde base. Inoltre, per il lavoratore sprovvisto di green pass è prevista l’assenza ingiustificata, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del green pass stesso.

Per le imprese con meno di 15 dipendenti, dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a 10 giorni lavorativi, rinnovabili fino al 31 marzo 2022, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro per il lavoratore sospeso. Nel caso in cui il lavoratore acceda al luogo di lavoro senza certificazione, il datore di lavoro deve effettuare una segnalazione alla Prefettura ai fini dell’applicazione della sanzione amministrativa che va da 600 a 1.500 euro. L’obbligo del green pass non riguarda i bambini sotto i 12 anni e i soggetti esenti per motivi di salute dalla vaccinazione sulla base di idonea certificazione medica.