Catania – Non si ferma l’attività della federazione Ugl Salute di Catania a difesa dei lavoratori dei servizi di ausiliariato in appalto per l’Azienda sanitaria provinciale di Catania. La vertenza che interessa circa 200 unità lavorative, infatti, di recente è stata portata all’attenzione del dirigente generale del Dipartimento del lavoro Gaetano Sciacca, per un intervento urgente da parte dell’Amministrazione regionale. Il segretario della federazione regionale della Ugl Salute, Carmelo Urzì, con il segretario provinciale della Ugl Salute di Messina Antonino Sciotto ed il dirigente sindacale di segreteria Rosario Clienti, alla presenza del funzionario direttivo Girolamo Catalano, hanno perorato la causa dei dipendenti sorta dopo il passaggio dal precedente affidamento alla Pfe alla nuova appaltante Dussmann. Nonostante diversi incontri con la ditta prima e con l’Asp poi, ancora oggi il personale inquadrato per l’ausiliariato continua a svolgere mansioni superiori a livello socio-sanitario, ovvero una tipologia di lavoro necessaria per la committente, che è associata dall’appaltatrice al contratto Multiservizi – servizi integrati applicato invece correttamente agli addetti alle pulizie. Abbiamo chiesto un intervento da parte dell’Assessorato regionale del Lavoro (per questo ringraziamo il dirigente generale che ci ha accolto ed ascoltato), perché vogliamo che sia resa giustizia a questi 200 operatori. Donne e uomini che, in stato di agitazione da oltre 4 mesi, hanno continuato a lavorare con abnegazione e passione anche in aree Covid-19 – spiegano i tre sindacalisti –. E non è una problematica che riguarda nello specifico solo la realtà catanese, considerato che anche in altre provincie siciliane dove Asp e Aziende ospedaliere si sono agganciati alla gara d’appalto, formulata ed espletata dalla Centrale unica di committenza regionale, il disagio per i lavoratori coinvolti è simile. Alla fine dell’incontro abbiamo potuto apprezzare la volontà del Dipartimento di volerci vedere fino in fondo in questa paradossale vicenda, anche alla luce dei precedenti che poi si sono risolti a favore dei lavoratori con il riconoscimento del giusto contratto collettivo nazionale. Confidiamo dunque – concludono dalla Ugl – in un’immediata soluzione di una questione che dura ormai da troppo tempo e che si potrebbe superare con la buona volontà e senza un aggravio di costi rispetto al capitolato.