Il Governatore della Sicilia plaude alla rielezione del Presidente Sergio Mattarella e dichiara: “Buon lavoro al Presidente Mattarella!! Una classe dirigente seria decide la riconferma del presidente della Repubblica già alla prima votazione e non alla ottava, quasi fosse un rimedio. Una pagina non bella della politica italiana. Soprattutto da chi nelle difficili giornate che hanno preceduto quella odierna ha saputo dire solo no, pensando di più ad evitare il voto anticipato che al bene comune. Dalla Sicilia buon lavoro al concittadino Sergio Mattarella, che ha rappresentato in questi anni tutti gli italiani e guardato alle Regioni con attenzione e sostegno”. Orgoglioso il popolo siciliano nel constatare l’abnegazione di un uomo che ha saputo anteporre gli interessi di un’intera Nazione alle proprie aspettative personali. Comunque, va detto che Sergio Mattarella avrebbe continuato a dedicarsi alla politica da Senatore a vita e certamente sarebbe stato a servizio degli italiani ancora per tanti anni, ma l’inconcludenza dell’attuale classe politica, soprattutto quella di governo, lo ha costretto ad altri 7 anni di presidenza. La settimana appena conclusa, ricca di servizi giornalistici e maratone televisive che hanno consentito di seguire l’evolversi degli eventi e le otto sedute elettive a Camere Riunite del Parlamento e, successivamente all’elezione, i commenti e le analisi degli esperti, dovrebbe essere fonte di riflessione per gli osservatori della politica e della società. Non solo politologi e sociologi dovrebbero trarre delle considerazioni su quanto appena accaduto nell’Aula di Montecitorio, ma anche i cittadini, principali protagonisti in quanto elettori di questa deludente classe politica. Ci chiediamo se sia possibile che l’ampia maggioranza di governo, un centrosinistra-M5S e una coalizione di centrodestra si siano dovuti rivolgere al binomio Mattarella-Draghi perchè incapaci di trovare un’altra soluzione? Viene il dubbio che se ci fossero stati Togliatti, Andreotti, Nilde Iotti, Almirante, Aldo Moro, Berlinguer, Bettino Craxi, Marco Pannella ed altri leaders della storia parlamentare italiana, forse oggi il comma 1 dell’art.85 della Costituzione Italiana non sarebbe stato forzato: “Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni”. Nè si potrà forzare l’art. 49 della Cost. che recita: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale. C’è fretta di una classe politico-partitica seria, responsabile, credibile… Democratica che garantisca la Democrazia.

Linda Liotta