Con il rincaro dei prezzi del carburante l’unica possibilità di risparmio praticabile per gli utenti è quella di scegliere di rifornirsi dove costano di meno. Se i gestori degli impianti legati alle tradizionali compagnie petrolifere hanno margini di manovra molto risicati sui prezzi, qualcosa di più è lecito aspettarsi dalle cosiddette “pompe bianche”, impianti svincolati dai grandi marchi che possono rifornirsi da grossisti diversi a seconda delle condizioni. Chiamate anche “no logo”, sono stazioni di servizio che espongono la ragione sociale dell’impresa o marchi come Beyfin, Vega, Retitalia o Keropetrol. Secondo l’ultimo aggiornamento del sito pompebianche.it, che funge anche da mappa interattiva per trovare gli impianti, ad inizio marzo 2022 sono 7.669 le pompe bianche attive in Italia, un numero così elevato tanto da spingere il Ministero per lo Sviluppo Economico e Quotidiano Energia a pubblicare anche i relativi prezzi medi. Nelle rilevazioni del 9 marzo, Quotidiano Energia rileva che il prezzo medio della benzina presso gli impianti “no logo” oscilla tra 2,013 euro/litro degli impianti self service e 2,053 del servito. Per quanto riguarda il diesel, si va da 1,955 euro/litro del self service a 1,991 del servito. Il Gpl si attesta in media a 0,861 mentre il metano viene erogato a 2,062 euro/kg.