In un comunicato congiunto si chiede chiarezza anche dell’operato dell’opposizione
Come abbiamo avuto modo di prevedere e rappresentarvi durante l’ultima campagna elettorale i conti del Comune di Capo d’Orlando non reggono. Nell’interesse di tutti i cittadini, con l’intento di far comprendere il reale status, è opportuno che l’intera comunità ed i creditori dell’Ente, prendano adeguata coscienza. Conclamato il fallimento dell’amministrazione, per acclarata incapacità, l’assessorato regionale aveva nominato un commissario ad acta al fine di procedere alla specifica attività di impulso e sostitutiva per cui in assenza della perdurante mancata approvazione del bilancio Sua Eccell. Prefetto di Messina deve procedere, senza indugi, allo scioglimento della Giunta e del Consiglio Comunale, (art. 227 T.U.E.L.)
Il Sindaco e la giunta, pur consapevoli della grave situazione debitoria dell’Ente, conseguenza delle scelte amministrative scellerate, al solo fine di prendere tempo per non consentire il rapido accertamento delle effettive responsabilità, dopo aver già nominato esperti per le stesse finalità, il dott. Colica ed il dott. Mammino, che comunque gravano sulle già asfittiche casse comunali per compensi e rimborsi spese ed aver, di fatto, “commissariato” l’assessore al bilancio il consulente del lavoro, Ragioniera Vincenza Giacoponello, ricorrono con delibera di G.M. n°57 del 06.04.2022 all’ esternalizzazione del servizio di supporto tecnico specialistico nel settore finanziario in materia di contabilità pubblica, confermando la manifesta incapacità dell’attività amministrativa derivante esclusivamente da proprie scelte, per questo, ci preme ricordare che la nomina a Responsabile dell’Aerea Economica Finanziaria, della dott.ssa Antonella Micale (che percepisce l’indennità di risultato) è stata decisa dal Sindaco Ingrillì senza aver provveduto ad indire apposito concorso pubblico.
La situazione è gravissima e il “buco” potrebbe ammontare fino a 40 milioni di euro, considerando i debiti “fuori bilancio” e compresi gli ultimi affidamenti, assunti durante la campagna elettorale. Il goffo tentativo in conferenza stampa della giunta Ingrillì di tranquillizzare tutti annunciando l’intenzione di ricorrere al piano di riequilibrio, è già fallito in partenza, per via dell’ingente situazione debitoria che di fatto conferma l’implicita sussistenza di uno “stato di dissesto “.La procedura del piano di riequilibrio prevede l’integrale copertura del debito pregresso a totale carico delle finanze dell’ente locale e può essere ripianato in un arco temporale massimo di 20anni.
L’inapplicabilità del piano di riequilibrio per valutazione della Corte dei Conti comporterà l’adozione del dissesto finanziario dell’Ente. Con la dichiarazione di dissesto si procede alla nomina dell’organo straordinario di liquidazione e avrà una serie di conseguenze negative come:
limiti alla contrazione nuovi mutui;
limiti all’impegno delle somme all’esercizio in corso con riflessi sui pagamenti;
l’aumento, nella misura massima, delle imposte e tasse locali;
Limitazione di candidarsi e ricoprire cariche per gli amministratori che la Corte dei conti ha riconosciuto responsabili, di danni cagionati con dolo o colpa grave;
l’ente è tenuto a ridimensionare i dipendenti in soprannumero;
La “vera” operazione onestà è quella di accertare quali sono i debiti realmente contratti, ma soprattutto quella di denunciare alle autorità competenti eventuali abusi amministrativi, cosa che avrebbe dovuto fare la minoranza consiliare nel caso avesse riscontrato anomalie nella lettura delle carte messe a loro disposizione. Una minoranza a nostro avviso compiacente e “complementare alla maggioranza” Ingrillì (ricordiamo che ha persino votato con la maggioranza per l’elezione del Presidente del Consiglio).
Lucia Pinsone delegata cittadina U.D.C.;
Carlos Vinci coordinatore cittadino People Flash Mob;
Filippo Spadaro rappresentante cittadino Vox Populi.