Messina – Sembra proprio che a Messina le forze politiche siano finalmente ai nastri di partenza della campagna elettorale per le Amministrative 2022. Con estrema pazienza i cittadini hanno aspettato che il dispiegamento delle “truppe” si posizionasse; sembra che i futuri elettori non abbiano dato troppa importanza alla confusione scaturita dalle dichiarazioni e dalle smentite succedutesi da parte dell’uno e dell’altro esponente e tutto quanto sia accaduto all’interno delle singole aggregazioni a sostegno dei rispettivi 5 candidati a sindaco della città dello Stretto. La gente ha saputo aspettare, adesso vuole chiarezza. Vorrebbe comprendere chi è di Destra, chi di Sinistra, chi sta al Centro e chi è rappresenta la civicità. Per il momento, invece, gli elettori dovranno accontentarsi del nome dei 5 candidati a sindaco, solo in seguito, forse, conoscendo i programmi elettorali emergeranno le rispettive ideologie. I candidati sono: Federico Basile, Maurizio Croce, Franco De Domenico, Gino Sturniolo e Salvatore Totaro. All’indomani della nota di adesione a Croce del partito di Giorgia Meloni, il dott. Arbuse sigla un patto con Cateno De Luca perchè con “un ex ministro di Crocetta e di centro-sinistra non ci sta.”
Silvano Arbuse, già consigliere comunale per 2 legislature al Comune di Messina, ex assessore ai Lavori Pubblici della giunta Buzzanca, storico appartenente del centrodestra scrive nella nota stampa: Sebbene Fratelli d’Italia, con la sua leader, siano il mio punto di riferimento, mi sento di dover dissentire dalle scelte locali del partito, da cui declino ruoli a qualsiasi titolo. Non è una presa di posizione contro Croce, che merita tutto il mio rispetto in termini umani, bensì contro una pratica politica di cui è espressione e che non possiamo più tollerare. La decisione, incredibile, di sostenere Maurizio Croce, ex assessore regionale di Crocetta e del centro-sinistra, favorisce, di fatto, il candidato ufficiale del Pd, che ne uscirebbe avvantaggiato nel voto a seguito della perdita del consenso del nostro elettorato di riferimento che, a mio parere, non comprende e rimane disorientato. Il mio non è un passaggio di bandiera ma, al contrario, una conferma degli ideali di quel centrodestra che ho rappresentato anche in questa città. Votare un candidato che è stato espressione del centrosinistra non può appartenermi. Di più, Croce è stato proposto in prima battuta da un partito da sempre in quella opposta area politica e solo recentemente approdato tra quelli storici della coalizione cui appartengo da decenni. Mi è pertanto difficile superare l’arroganza mostrata da un partito che, appena insediatosi nelle file del centrodestra, indica addirittura il candidato sindaco di coalizione, e non comprendo come tale arroganza sia stata accettata e addirittura ne sia stata condivisa la proposta, se non con accordi tra consorterie. Senza alcuna presunzione, mi sento di poter affermare che questa mia posizione non è una voce isolata, bensì la voce di tante comunità che si sentono tradite e che aspettano di essere rappresentate dignitosamente.
La candidatura di Federico Basile, a mio avviso, è l’unica a incarnare questa legittima aspirazione a una partecipazione politica diretta. Ben venga, dunque, la decisione di parte del centrodestra e di quanti, non pochi, hanno già compiuto una scelta di campo chiara e definitiva. È il tempo di decisioni coraggiose. Scendo, dunque, in campo in prima persona. La mia candidatura, in una lista civica a sostegno di Basile Sindaco, ha questa funzione: contribuire a dare voce e rappresentatività politica a quella parte del centrodestra che non rinuncia alla propria vocazione sociale e popolare.