Palermo – Anche se al momento le acque in cui si muove il centrodestra sono ancora agitate, le indicazioni provenienti dai segretari dei partiti politici stanno riducendo il numero dei candidati alle prossime elezioni amministrativa di Palermo. Il centrodestra, per la definizione degli accordi, ha dovuto chiedere alcuni “passi indietro” a candidati che già avevano iniziato la campagna elettorale e alcuni “passi di lato” ad altri che, seppur in sordina, avevano annunciato la loro candidatura. Sembra invece “tirare dritto” il candidato Francesco Cascio in ticket con Alberto Samonà.  «Continua la trattativa per la poltrona di Presidente regionale – dichiara Rita Barbera – e i diversi partiti del centrodestra continuano a barattare nomi, intenzioni e candidati pur di garantirsi scranni da cui dispensare potere».  Il ritiro della candidata Varchi, in quota FdI, e la convergenza sul candidato Lagalla, mostra per la prima volta un accordo inedito che posiziona “Italia Viva”, già sostenitrice di Lagalla, nella famiglia del centrodestra e alleata con FdI, probabile segno di un accordo più ampio di quello locale. Quest’operazione garantirà loro, forse, una convergenza sul nome di Musumeci, già sponsor di Lagalla, come candidato unico del centrodestra alla prossima competizione regionale.  «È evidente che si stiano preparando le strategie per prossime elezioni regionali e, forse, per le consultazioni nazionali previste per il 2023. Il centrodestra dimentica però che le prossime amministrative riguardanti la città di Palermo devono eleggere chi la amministrerà per almeno i prossimi cinque anni e per farlo non bastano giochetti partitici, scambi elettorali e consenso facile. Da un lato, il centrodestra ha messo in campo via via possibili candidati senza raggiungere un accordo salvo ritirarli, o farli ritirare, dimostrando che le loro candidature non erano frutto di amore verso la città di Palermo ma solo giochi politici e ora, nonostante gli accordi, rimangono in campo politici prezzolati che nel loro curriculum vantano la loro presenza nei governi Cuffaro, Lombardo e Musumeci. Dall’altro, il centrosinistra presenta il candidato unico, che viaggia sotto l’ombrello di protezione dei partiti e che, per stessa dichiarazione di esponenti dell’amministrazione uscente, è il loro candidato, quello che le può garantire continuità. Anche per questo ritengo la mia candidatura l’unica che garantisca a Palermo la possibilità di essere amministrata senza vincoli di partito e di nessuna lobby, con la partecipazione diretta delle palermitane e dei palermitani alle decisioni, anche con lo strumento delle consulte circoscrizionali e che possa, finalmente, lasciarsi alle spalle il periodo buio che la ha costretta a involversi, rinunciando al proprio ruolo di centralità nel Mediterraneo, che è necessario riprenda al più presto.».