Come si sa il Comune di Capo d’Orlando non risulta nell’elenco dei 230 Comuni Siciliani virtuosi che nel 2021 hanno superato il 65% di raccolta differenziata dei rifiuti, ai quali il Governo Musumeci destinerà altri 15 milioni di euro: 10 milioni di euro per incentivare iniziative utili per incrementare i livelli di riciclo e 5 milioni di euro per progetti pilota innovativi e condivisi per attività mirate alla riduzione dei rifiuti e alla incentivazione della raccolta differenziata. “All’indomani dell’approvazione del “Piano Tari 2022-2025”, i consiglieri di “CambiAmo Capo” protocollano la mozione per l’Istituzione e il Funzionamento dell’Osservatorio Comunale sui Rifiuti e per l’Adozione del relativo Regolamento – scrivono in una nota i consiglieri di minoranza – in un Palazzo Europa in fibrillazione dopo la sorprendente comunicazione della SRR Messina Provincia sull’imminente cambio di gestore dei Servizi Ambientali Comunali, a seguito della sentenza del CGA per la Regione Siciliana n°495 del 19/04/2022“. La mozione è in applicazione del D.Lgs. n.152 del 3 aprile 2006, Parte Quarta “norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati” ed in particolare l’art.180 che, al fine di promuovere in via prioritaria la prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti dispone che le iniziative di cui all’art. 179 riguardino in particolare: la promozione di strumenti economici, eco-bilanci, sistemi di certificazione ambientale, analisi del ciclo di vita dei prodotti, azioni di informazione e sensibilizzazione dei consumatori, l’uso di sistemi di qualità, nonché lo sviluppo del sistema di marchio ecologico ai fini della corretta valutazione dell’impatto di uno specifico prodotto sull’ambiente durante l’intero ciclo di vita del prodotto. Nel comunicato i 5 consiglieri proseguono:

“Sul piede di guerra, quindi, i consiglieri di opposizione Renato Carlo Mangano, Sandro Gazia, Linda Liotta, Felice Scafidi e Giuseppe Truglio che nella scorsa seduta di consiglio comunale in dichiarazione di voto e senza giri di parole hanno preannunciato un’asfissiante attività ispettiva al fine di garantire servizi di qualità rispettosi dei costi effettivi e trasparenza amministrativa per scongiurare il ritorno dei “fantasmi del passato” che hanno salassato le tasche dei cittadini/utenti con le “dopate” tariffe Tia/Tari. I cinque consiglieri, infatti, hanno palesato di essere “terrorizzati” al pensiero di chi sarà il prossimo gestore dei servizi ambientale di Capo d’Orlando in sostituzione della Ecolandia s.r.l., aggiudicataria del bando pubblico settennale, contraddistintasi sin dal suo ingresso per un espletamento qualificato e responsabile di quanto previsto nel capitolato d’appalto; con una condotta, per fortuna, distante anni luce dalle note onerose e nefaste pregresse stagioni Ato/Aro. Pensavamo di esserci lasciati alle spalle quella brutta stagione caratterizzata da servizi non prestati ma fatturati, come puntualmente contestati dai neo RUP dell’ATO 1 e del Comune di Capo d’Orlando suscitando le ire dei vecchi gestori, nonché  della pesatura presunta e non verificata alla partenza, degli insostenibili costi di trasporto verso i centri di conferimento, dei reiterati contenziosi e periodiche vertenze sindacali. Tutto ciò, peraltro, puntualmente e reiteratamente evidenziato, nella scorsa consiliatura, dalla Seconda commissione consiliare permanente “Ambiente”, presieduta dal consigliere Felice Scafidi. Pertanto, restiamo basiti per la scelta del neo raggruppamento d’imprese “di fatto”, che ha accettato a condizioni di gran lunga più svantaggiose rispetto a quelle per cui il proprio partner già gestore dei servizi ambientali Ato/Aro aveva interrotto, con il Comune di Capo d’Orlando, i rapporti contrattuali in maniera traumatica, con una risoluzione unilaterale e solo successivamente consensuale, previa transazione poco favorevole per le casse comunali e per le tasche dei cittadini. A questo punto sorge spontanea una domanda, perché i gestori subentranti sono interessati all’espletamento dei richiamati servizi ambientali,  pur consapevoli della pregressa  drammatica situazione economica-finanziaria dell’Ente Locale, oggi ulteriormente aggravata, come peraltro evidenziata dai consiglieri di opposizione e certificata dalla Corte dei Conti e dal Collegio dei Revisori dei Conti? Come è noto, il rendiconto 2020 riporta un disavanzo di amministrazione di circa 43.000.000 di euro, il PEF (Piano Economico Finanziario) TARI 2022-2025 un costo annuo di 2.862.435 euro certificato dalla SRR e con il parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti, invece dei circa 4.500.000 di euro del PEF 2015 gestione ATO. Il gruppo consiliare “CambiAmo Capo”, preoccupato per quanto esposto in premessa, ma con rinnovato e immutato spirito propositivo, oltre a sollecitare l’annullamento della quarta rata – TARI 2020 (ancora solo sospesa) , l’attivazione della “Tariffa Puntuale” e degli “Ispettori Ambientali”, la distribuzione delle “Compostiere” e l’istituzione dell’ “Albo dei Compostatori”, hanno raccomandato di promuovere il confronto e la concertazione con gli attori sociali ed istituzionali del territorio per superare la soglia del 65% dei rifiuti differenziati e scongiurare l’ennesima penalizzazione degli enti inadempienti e con l’obbiettivo di raggiungere entro la fine del 2022 la soglia dell’80%.A tal proposito hanno proposto una mozione per l’istituzione e la regolamentazione di un Osservatorio Comunale sui Rifiuti che abbia il compito di monitorare di continuo il percorso verso “Rifiuti zero”, rilevare criticità, avanzare proposte e partecipare alle decisioni istituzionali connesse, in modo tale da rendere il suddetto percorso verificabile, partecipato e costantemente in grado di aggiornarsi anche alla luce dell’evolversi del quadro normativo nazionale ed internazionale, con l’obiettivo esclusivo di Servizi di Qualità a Costi Reali.”

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