Messina – La vittoria di Cateno De Luca è stata schiacciante. Il centrodestra e il centrosinistra non sono
riusciti ad opporre la minima resistenza alla strategia comunicativa del leader di Sicilia Vera.
Federico Basile, in quanto espressione della continuità dell’azione amministrativa e sguardo
gentile di una modalità pervasiva e arrogante, sarà il capo di una amministrazione che non avrà
opposizione, a giudicare dal voto disgiunto proveniente dal centrodestra e dal tono dimesso con il
quale il centrosinistra ha interpretato il proprio ruolo nel corso della passata consiliatura.
La grande abilità di Cateno De Luca è stata trasformare queste elezioni in un referendum su di lui.
Lo aveva anche detto ed è riuscito nella sua intenzione. Ciò che è singolare è il fatto che un uomo
dei partiti come lui (non dimentichiamo che ha attraversato tutta la diaspora democristiana) sia
riuscito ad imporsi come rappresentante della disaffezione antipartitica. Ciò che è singolare è che
un uomo di sistema come lui sia riuscito a rappresentare la rivolta antisistema. Ciò che è singolare
è il fatto che un uomo ricco come lui sia riuscito a ergersi a rappresentante degli strati più popolari.
Ciò che è singolare è che una persona che ha costruito le sue fortune attraverso l’attività di
patronato sia riuscito ad imporsi come l’uomo che si è fatto da sé.
Dentro la competizione elettorale Messina in Comune ha portato temi che non sarebbero stati
trattati poiché derubricati a materia da elezioni politiche. Pensiamo al Ponte sullo Stretto e alla
Guerra, ma pensiamo, soprattutto, ai temi sociali, alla casa, al reddito, alle condizioni di
abbandono che vivono gli abitanti dei quartieri e dei villaggi. Messina in Comune ha poi posto
all’ordine del giorno alcune questioni che hanno molto a che fare con il futuro della nostra città. Tra
tutte le difficoltà finanziarie del Comune. La proposta di una soluzione politica per tutti i Comuni
che si trovano in dissesto o predissesto rimarrà al centro della nostra azione politica. In riferimento
alla crisi istituzionale, di democrazia e di esclusione dalla politica di interi strati della popolazione,
abbiamo proposto la categoria dell’autogoverno, un grande progetto di partecipazione che investa
l’intero territorio e mobiliti gli abitanti dentro la prospettiva di una decisionalità dal basso, un
progetto che rimane l’orizzonte politico della nostra azione sul territorio.
Messina in Comune ha raggiunto il grande risultato di esserci in questa campagna elettorale e di
parteciparvi in forma creativa. Messina in Comune ha avuto il merito di attraversare questi mesi
con un discorso politico chiaro che non è mai scaduto nelle promesse tipiche da campagna
elettorale. Abbiamo fatto un’operazione verità, anche a costo di pagare in termini di consenso.
Messina in Comune, unica tra le proposte elettorali in campo, ha decostruito le narrazioni di De
Luca sul risanamento finanziario, sulle baracche, sui fondi extra-bilancio.
Messina in Comune non ha raggiunto il risultato elettorale che aveva immaginato e sperato, ma
questo non ci scoraggia. La nostra campagna elettorale ha gettato un seme e noi siamo pronti a
proteggerlo e farlo germogliare. Messina ha diritto ad una opposizione al pensiero unico di De
Luca. Noi saremo quell’opposizione e saremo contenti di incontrare compagni di strada in questo
percorso. Siamo fragili, ma non abbiamo paura. Siamo gentili, ma saremo inflessibili.

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