Aveva solo 21 anni nel 1943 e l’8 settembre, il giorno dell’armistizio e della fuga del re e degli alti comandi militari e politici, dovette decidere da che parte stare. Giovanni Raccuia, nativo di Raccuja, non ebbe dubbi: dalla parte dell’antifascismo e della Resistenza. La domanda se la posero in milioni gli italiani dopo due anni e mezzo di guerra, fossero in divisa o meno. Molti di loro scelsero di “andare in montagna”, di unirsi alle formazioni partigiane. Raccuia lo fece sul fronte orientale, dove si trovava, e si unì alle Brigate Garibaldi, pronto a combattere insieme ai partigiani jugoslavi. Con loro e con i suoi compagni italiani andò a liberare Lubiana dai nazi-fascisti.
Sabato 25 giugno la sezione dell’Anpi – l’Associazione nazionale dei partigiani d’Italia – celebrerà a Raccuja il centenario della nascita con l’iniziativa “Giovanni Raccuia partigiano – nel centenario della nascita 1922-2022 – un raccujese nella lotta di Liberazione partigiana”, che si svolgerà al Castello Branciforti alle ore 18. A introdurre l’incontro saranno Adelina Bertilone, Presidente Anpi Sezione di Raccuja, e Giuseppe Martino, Presidente provinciale Anpi Messina. Seguiranno i relatori Elina Gugliuzzo, Prof. Associata Università Pegaso Napoli, su “Resistenza italiana, Resistenza europea”; Giuseppe Restifo, Ricercatore indipendente, su “La partecipazione dei meridionali alla Resistenza” e Antonino Teramo, Dottore di ricerca in Storia, su “Non solo un rito: le rievocazioni della Resistenza”. Sono previsti interventi programmati di Anita Carmela Cugno, Docente, che porterà “Una testimonianza diretta su Giovanni Raccuia” e di Giuseppe Cugno per l’Associazione nazionale famiglie caduti e dispersi in guerra. Si chiuderà con gli interventi del pubblico. Nel quadro dell’iniziativa è prevista anche l’apposizione di una targa ricordo di Giovanni Raccuia sulla casa dove nacque cent’anni fa.