Prosegue il percorso degli incontri per definire la Carta dei Comuni custodi delle dune costiere. Presso il Centro Polifunzionale e Culturale ex Cinema Diana di Pachino (Siracusa) si è tenuto il terzo seminario che ha visto la partecipazione di esperti del settore, tecnici e amministratori locali che si sono confrontati sulla tutela del paesaggio costiero. Il seminario è stato preceduto da una serie di incontri che l’assessore Mattias ha avuto con il vicepresidente dell’Assemblea regionale on. Angela Foti, il presidente del Parco delle Madonie dott. Angelo Merlino, il sindaco di Castelbuono, dott. Mario Cicero, ed il segretario generale di Anci Sicilia dott. Mario Emanuele Alvano. I lavori hanno visto la partecipazione del sindaco del Comune di Pachino, dott.ssa Carmela Petralito, dell’assessore all’Ambiente del Comune di Pomezia, dott. Giovanni Mattias, del dott. Giuseppe Cacciola responsabile Ambiente della Città Metropolitana di Messina e della dott.ssa Grazia La Fauci per il nodo INFEA, dell’ing. Francesco Cancellieri di Assocea Messina e di numerosi addetti del settore.
L’obiettivo è quello di arrivare, entro fine anno, al varo della “Carta dei Comuni custodi delle dune costiere mediterranee” che sarà sottoscritta e presentata in occasione di un evento nazionale che si svolgerà nella città di Pomezia. I prossimi appuntamenti programmati in Sicilia si svolgeranno secondo il seguente calendario: Messina il 20 ottobre 2022), Montallegro (Ag.) il 28 ottobre 2022 e Ragusa il 9 dicembre 2022. Gli incontri puntano ad una sempre maggiore sensibilizzazione sulle buone pratiche di gestione, tutela e salvaguardia di ecosistemi delicatissimi e ricchi di biodiversità.
Le dune costituiscono un tipico elemento morfologico del sistema spiaggia-pianura costiera e, oltre a costituire ambienti di grande interesse naturalistico ed ecologico (specialmente in presenza della macchia mediterranea), delimitano e proteggono, interponendosi al mare, ambienti umidi di grande importanza ecologica: i laghi e le paludi costiere. I sistemi dunali costieri, piuttosto diffusi fino ad epoche recenti, sopravvivono attualmente in un numero alquanto ristretto di zone, in conseguenza delle bonifiche idrauliche che hanno determinato il loro smantellamento per contribuire principalmente allo sviluppo urbanistico. I restanti ambienti dunali sono minacciati da gravi e avanzati meccanismi di degrado legati essenzialmente alla diffusa antropizzazione e all’erosione dei litorali che, in Italia, interessa oltre un terzo dei circa 3.250 km di spiagge ed è strettamente connessa all’alterazione dei cicli sedimentari causata dagli interventi antropici nei bacini idrografici e lungo costa. L’arretramento della linea di riva è frequentemente associato alla demolizione delle dune. I sistemi dunali costituiscono, infatti, allo stesso tempo un argine naturale alle acque alte, una protezione per gli ambienti di retrospiaggia e un accumulo di sabbia in grado di alimentare la spiaggia e quindi di contrastare in parte gli effetti dell’erosione. Da qui l’importanza della manutenzione e valorizzazione di tali sistemi, ricordando che al loro buono stato di conservazione è intimamente legato quello degli altri ambienti connessi che, oltre alla funzione strettamente ecologica, rivestono anche un notevole valore economico.