Patti – Nebrodes book al Galante di Patti, il ritrovo Liberty, tra i più blasonati di
Sicilia, propone sabato 6, ore 19, la presentazione del libro di Enzo Basso, “
Bianco di Mannara”. Il volume è il quarto della serie “ I guastatori”, la
fortunata collana con l’estrosa protagonista, Anna Dalù, giornalista
investigativa che dal castello di Roccavaldina, si sposta per le sue indagini in
tanti luoghi della nostra Trinacria.
“ Bianco di Mannara”, disponibile sui principali portali on line, sarà presentato
per la prima volta da Salvo Presti curatore di Sicilia Mater, l’attrice Beatrice
Damiano avrà il compito grazie a due letture del testo di far entrare gli
spettatori nell’atmosfera suggestiva del romanzo.
Enzo Basso, con un tocco di grande eleganza, racconta la storia di
un’inchiesta partita da oltre oceano su dei conti correnti fantasma che
conducono Anna Dalù, sulle tracce di Angelo Sinatra, uomo misterioso dal
patrimonio segreto di 92 milioni di euro, a Mirabella Imbaccari. La giornalista
arrivata nel paesino scopre che l’insospettabile milionario è morto, lasciando i
suoi beni a Bianco, il suo adorato cane.
Si tratta di un lascito condizionato: occorre rintracciare i cinque cugini di
Sinatra che vivono ai quattro angoli del globo da Sidney al Venezuela, prima
di aprire la seconda clausola del testamento, nascosta nel ciondolo d’argento
appeso al collare della bestiola. Bianco, l’esemplare di pastore di Mannara
siciliano, che ha vegliato immobile la salma del padrone per due interi giorni,
sarà per una serie di coincidenze funamboliche, tipiche della narrazione di
Basso, trasferito in una fattoria di capre girgentane a Nicosia, dove farà
amicizia con altri animali difendendoli eroicamente da un attacco alato che
arriverà improvviso dal cielo.
Il libro è un’ode alle peculiarità dei velcri da pastore: lealtà e difesa di uomini
e animali amici a qualunque costo, è una fonte inesauribile di notizie
sconosciute sul microcosmo Sicilia, come la nascita della tecnologia dei taxi
di New York che parte proprio dl paesino di Mirabella Imbaccari, secondo lo
stile inconfondibile di Enzo Basso: ottimo giornalismo legato a doppio filo con
momenti di struggente poesia.

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