Capo d’Orlando – Nella scorsa seduta di Consiglio comunale non tutti i cittadini hanno compreso la scelta dell’Opposizione guidata dal capogruppo Mangano di non approvare nè il Rendiconto 2020 nè l’avvio dell’iter per la predisposizione del Piano di Riequilibrio. E non lo hanno compreso sia perchè le materie di contabilità degli Enti Locali sono di grande complessità e necessitano dei chiarimenti da parte degli addetti ai lavori e sia perchè, come è emerso dagli interventi in aula degli esperti, l’amministrazione doveva per forza ricorrere a tale iter di Riequilibrio. La minoranza affida una riflessione attraverso la pagina facebook del consigliere Sandro Gazia, pagina citata dal sindaco in uno dei suoi interventi in aula, a riprova che la politica viaggia anche attraverso il web. La minoranza scrive: “Il Bilancio consuntivo 2020 si chiude con un disavanzo di quasi – 44 milioni di euro. Il Bilancio 2020 secondo noi è infedele perché riporta come posta in ingresso anche la famosa 4° rata Tari 2020, ancora sospesa, per un totale di circa 1 milione e 100 mila euro, ma tale posta non è né un credito certo né un credito di dubbia esigibilità (come hanno cercato di farlo passare) ma è un credito “inesistente” perché le norme vigenti prevedono che i Cittadini debbano pagare il costo reale del servizio (e non di più). Tale costo per la Tari 2020 è stato circa 2 milioni ed 800 mila euro ed il Comune invece ha inviato bollette per un totale di circa 3 milioni e 900 mila euro. Quindi è di chiara evidenza che questo milione e cento non potrà mai essere incassato perché non dovuto dai Cittadini. Quindi il Bilancio consuntivo 2020 è INFEDELE. Per autorizzare il ricorso al piano di riequilibrio le direttive della Corte dei Conti Sezione delle Autonomie così recitano: Condizione per accedere alla procedura di riequilibrio è la REGOLARE approvazione del bilancio di previsione (2021/23 perché per il 2022/2024 c’è stata la proroga al 30/08/2022) e dell’ultimo rendiconto (2021) nei termini di legge. Tali adempimenti rappresentano essenziali ed imprescindibili elementi istruttori la cui mancanza si riverbera sulla valutazione della congruenza, ai fini del riequilibrio, dello strumento di risanamento. Il nostro Comune è ancora fermo al Consuntivo 2020 appena approvato (ed Infedele) ed al bilancio preventivo 2020/22 (basato sul consuntivo 2019 inattendibile, per quanto certificato dalla Corte dei Conti). Mancano all’appello Consuntivo 2021, Preventivo 2021/23, Preventivo 2022/24. Adesso chiedo a voi come si poteva votare questa richiesta irregolare, spacciata per la salvezza del Comune? Perché è stata Bocciata la nostra proposta di aggiornare la seduta ad una settimana, in considerazione che il Sindaco e la Ragioniera hanno dichiarato che il consuntivo 2021 è quasi pronto e che hanno provveduto alla simulazione di sostenibilità del Piano? Perché si ostinano a non rilasciare la superiore documentazione? Forse perché non è ancora disponibile?”.