Mancano ormai pochi giorni alla conclusione di questa campagna elettorale. Ci dia un giudizio su cosa ha trovato sul territorio.
Ho girato tutta la provincia, ho trovato entusiasmo, curiosità verso la nostra proposta di novità: la DC un simbolo e una tradizione dalla lunga storia, che è stato reinterpretato con nuova linfa da una bella squadra di candidati e militanti. Questo è un territorio molto variegato, con due versanti sul mare, isole minori e un entroterra che da solo supera il 30% della presenza boschiva siciliana.
Le persone sono molto preoccupate per la situazione economica: bollette in primis.
Perché ha deciso di candidarsi?
Sono sempre stato un appassionato di politica e mi sono sempre impegnato nel sociale, quindi sento l’impegno in prima persona come un dovere.
Contro la rassegnazione che porta molti cittadini a pensare che nulla cambia e nulla cambierà. Sono convinto che con l’impegno e mettendoci la faccia le cose possano e debbano cambiare.
Sono giovane e sono stanco di vedere i ragazzi costretti a lasciare la propria terra, gli amici e gli affetti per costruirsi un futuro. Non lo possiamo più accettare.
Sono diventato papà di una splendida bambina e quando sarà grande voglio che quella di vivere qui o andare via sia una libera scelta per lei e i bimbi che oggi si affacciano al mondo. Voglio impegnarmi con tutto me stesso, solo così sento che potrò guardarla negli occhi con la coscienza a posto.
Si presenta a queste elezioni con la DC un partito nuovo che ha radici antiche
È un progetto nuovo che si colloca nella tradizione della Democrazia Cristiana, un simbolo che coinvolge ed emoziona tanto le persone e ha un legame particolare con la Sicilia che ne è stata la culla.
La DC ha fatto una scelta importante: candidare persone nuove, espressioni vere del territorio, un giusto mix di giovani e meno giovani, amministratori locali e imprenditori. Abbiamo davvero una bella squadra affiatata.
Sono certo che questa scommessa pagherà e lo dimostra il calore dimostrato dalle persone.
Lei è un giovane imprenditore, cosa porterà a Palermo se verrà eletto?
Innanzitutto rappresentare il mio territorio che soffre da tempo dell’indifferenza insopportabile. Porterò la realtà delle aziende che affrontano difficoltà immense, per colpa delle crisi e di infrastrutture che le penalizzano, mi riferisco nello specifico a strade e ferrovie.
Mi impegnerò a dare soluzione allo smantellamento dei servizi che sta colpendo i piccoli centri che sono il cuore della nostra provincia. La desertificazione è un fenomeno strisciante e silenzioso che deve essere fermato.
Rappresentare agricoltori e allevatori dei Nebrodi e non solo, che sono custodi delle nostre tradizioni e però si sentono abbandonati di fronte a difficoltà sempre crescenti che si sommano a problematiche ormai incrostate come la brucellosi.
Infine il dialogo costante tra istituzioni, giovani e mondo scolastico per favorire l’integrazione nei contesti lavorativi e la valorizzazione dei percorsi professionali più prossimi alle caratteristiche del nostro territorio.