Nell’analisi al voto post elezione non è mancato chi ha fatto emergere il dato in calo delle deputate elette. Il partito guidato da Enrico Letta porta a Palazzo Madama 40 senatori e a Montecitorio 69 deputati. Alla assai probabile nomina di un primo premier donna dalla nascita della Repubblica Italiana, quindi, fa da contraltare che “il Parlamento che verrà avrà ancora meno donne di quello uscito dalle urne nel 2018: dal 35% di allora al 31% di oggi”. A dirlo all’Ansa è Flaminia Saccà, professoressa di Sociologia dei fenomeni politici all’Università La Sapienza di Roma. Le donne hanno anche votato meno. “Sono il 51,74% degli aventi diritto al voto. Ma il 25 settembre scorso si è recato al voto il 65,74% degli uomini e il 62,19% di donne”, spiega Davide Del Monte di onData. Il 27% dell’elettorato femminile ha optato per Fratelli d’Italia. Il 21% per il Pd, il 15% per il M5S. “I partiti che pure hanno fatto della parità di genere un punto di forza dei propri programmi, come il Pd, non sono riusciti a eleggere le donne in condizione paritaria”, spiega la prof.ssa Saccà. Sarà per questo che proprio le donne dem sono pronte a dare battaglia al segretario dimissionario Enrico Letta. Sembra che sia allo studio un ordine del giorno o una mozione che impegni il Pd ad indicare tutte donne nelle posizioni apicali parlamentari. Monica Cirinnà, senatrice uscente non rieletta, ha dichiarato in merito: “Tra Camera e Senato le donne elette del  Pd sono 36/109, circa 1/3”. 

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