Il giornalista Enrico Rossi, ex presidente della Regione Toscana fa alcune riflessioni all’indomani della direzione del PD. Sulle parole pronunciate dal segretario Letta (-“Parlare di Draghi sì o no ha messo in secondo piano il nostro programma che era molto innovativo su lavoro e clima”. -“Non siamo riusciti a essere il partito di chi non ce la fa, non mi faccio alcuno sconto”. -“Anche sulla rappresentanza delle donne in Parlamento abbiamo fallito”. -“Non rinnego le posizioni prese, ma dovevamo ripetere più spesso la parola pace, spingere perchè l’Europa lavorasse in questa direzione. E non abbiamo prevenuto la crisi sociale che la guerra ha determinato, siamo arrivati tardi sulle paure”), Rossi commenta che sono importanti, anche se insufficienti a determinare la svolta necessaria nella politica del partito.

Il tema di fondo è stato toccato da Orlando che ha parlato della necessità di una “valutazione dell’attuale fase di sviluppo capitalistico” e di un conflitto interno irrisolto tra un partito «neoliberale» e uno socialista. “Dobbiamo decidere da che parte stiamo nel conflitto sociale, altrimenti rischiamo di finire nella tenaglia tra un partito delle elite (Calenda) e uno socialpopulista (Conte)”. La discussione è iniziata e le differenze tra chi vuole provare a fare un cambiamento della linea del partito e chi, dall’altra parte, difende nel complesso l’esistente sono emerse in modo chiaro. Vedremo gli sviluppi di questa discussione e se essa sarà davvero in grado di arrivare a sciogliere i nodi della identità del PD.

Nella pagina facebook di Carlo Calendo si legge: “L’assoluta banalità dell’intervento di Letta alla direzione del Partito Democratico conferma una sola cosa: continuano a non voler scegliere. Le solite parole d’ordine su giovani, donne e “ma anche”. Nessuna proposta o idea. “Siamo i buoni e tutti gli altri i cattivi”. Questo è tutto. Non è politica ma moralismo. Siamo per le donne ma eleggiamo meno donne di tutti. Siamo per i giovani ma il partito è gestito da Zingaretti, Bettini, Orlando e Franceschini. Abbiamo perso ma è colpa degli altri”.

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