Capo d’Orlando – Due le note dell’opposizione consiliare inoltrate agli Organi di stampa all’indomani dell’approvazione da parte della sola maggioranza del Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale 2021/40: l’intervento della consigliera Liotta sulla “resa dei conti” ed il comunicato stampa a firma del capogruppo Mangano e dei consiglieri Gazia, Scafidi, Liotta e Truglio dal titolo emblematico “Piano di Riequilibrio approvato ma… Illegittimo. L’Operazione Verità presenta il conto”. Abbiamo estrapolato i passaggi più significati per i nostri lettori. Nel Comunicato stampa si legge: “L’Operazione Verità si conclude nell’aula consiliare “Falcone – Borsellino” alle ore 2 di notte del 25 novembre scorso. Con un incalzante dibattito sul punto relativo all’approvazione del Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale 2021/2040, il gruppo consiliare “CambiAmo Capo” sviscera le ragioni del voto contrario della minoranza, mettendo in risalto le illegittimità che invalidano il PRFP, approvato da una maggioranza consiliare disinteressata al rispetto delle inderogabili prescrizioni della Corte dei Conti, notificate con la deliberazione 96/2022, e , tra l’altro, sottovalutando i numerosi rilievi del Collegio dei Revisori dei Conti. L’opposizione consiliare, con grande senso di responsabilità politica e consapevolezza giuridica ha deciso di non avvalersi della pregiudiziale prevista dall’art. 33 del Regolamento, per il funzionamento del consiglio comunale, per far valere il proprio diritto incomprimibile di poter visionare e studiare le proposte di deliberazione almeno 20 gg. prima della seduta consiliare. Infatti i punti posti all’ordine del giorno riguardanti il Bilancio Consuntivo 2021, ed il Piano di Riequilibrio sono stati notificati il primo appena 8 giorni prima ed il Piano di Riequilibrio appena 24 ore prima, corredati di un parere dei Revisori dei Conti che, tra l’altro, evidenzia : “Il Collegio non può che rassegnare il forte disagio nel dover esercitare la propria funzione di controllo su atti fondamentali in tempi ristretti che pregiudicano una serena analisi”. La minoranza, impegnata a dimostrare la propria condotta propositiva ha evidenziato numerose carenze documentali, come l’assenza del Bilancio di Previsione 2022-2024 e numerose illegittimità nella proposta di deliberazione; facendoli verbalizzare alla segretaria generale dott.ssa Caliò, compreso l’acquisizione di una sfilza di documenti, che arriveranno dritti dritti sulle scrivanie dei giudici amministrativi della Corte dei Conti e dei funzionari del Ministero dell’Interno, per le conseguenti determinazioni. Inoltre sono state evidenziate carenze di documenti obbligatori già richiamati nella deliberazione 96/2022 della Corte dei Conti, compreso il “Documento di Sostenibilità del Piano di Riequilibrio”, richiesto e sollecitato dalla minoranza fin dallo scorso mese di Luglio e ribadito nella seduta consiliare per l’avvio delle procedure di riequilibrio. […] Il Previsionale 2022/2024 e il Rendiconto 2021 sono dei documenti finanziari che, secondo le linee guida della Corte dei Conti sezione Autonomie, costituiscono condizione indispensabile per poter accedere alla procedura di riequilibrio, perché l’ Organo di Controllo Regionale ha rappresentato che “anche se tali atti non sono espressamente richiesti dalla disciplina procedimentale, essi rappresentano essenziali ed imprescindibili elementi istruttori”. Nell’intervento della Liotta si legge: “Siamo oggi alla “resa dei conti”. L’enciclopedia Treccani spiega il significato di questa espressione si legge: “rendiconto di spese fatte per conto di altri”. E’ scontato dire che ciascuno dovrà dare conto alla comunità del proprio agire politico, ma alcuni dovranno farlo anche riguardo alle scelte fatte in ambito economico-finanziario, cioè dovranno dare conto di come hanno speso i soldi pubblici e di come hanno riscosso le tasse, per esempio.
Nelle circostanze in cui si è costretti ad “arrendersi”, alla fine di una controversia o guerra vera e propria, più o meno sanguinosa, si è soliti fare un’analisi responsabile, passando in rassegna le cause che hanno impedito alle strategie di risultare vincenti. […] In questi ultimi 4 anni un ruolo decisivo è stato svolto dai Collegi dei Revisori dei Conti che si sono succeduti.
Da una parte l’importantissima svolta data dal primo Collegio dei Revisori insediatosi a Capo d’Orlando, quando già era stata inoltrata all’Ente la fatidica deliberazione n.147 del 3 maggio 2018 della Corte dei Conti, riscontrata dal consiglio comunale solo il 24 febbraio 2022, e successivamente all’ennesimo richiamo della stessa Corte dei Conti con la deliberazione n.96/2022;
dall’altra parte la presa di coscienza della minoranza sul pericolo di un possibile default dato il perpetuarsi della chiusura da parte dell’amministrazione e dei precedenti responsabili dell’area economica-finanziaria a voler pianificare il Riequilibrio, quando ancora vi era un avanzo di gestione nei bilanci.
A questo punto vorrei ricordare, sempre con un’occhio critico al passato, che il Rendiconto 2019 è stato portato all’approvazione del Consiglio comunale dapprima con un avanzo positivo che poi, grazie ad uno dei tanti interventi dell’Operazione Verità si è trasformato prima in un disavanzo di 23 milioni, poi con l’intervento della Corte dei Conti in 44 milioni di euro, per raggiungere oggi i 46 milioni di euro.
I consiglieri comunali, paladini dell’Operazione Verità, saranno sempre grati al Collegio dei Revisori dei Conti, ieri presieduto dal dott. Crimi oggi dal dott. Spinella, per non aver mai sottovalutato le criticità esistenti nella compilazione dei documenti finanziari e per averci illuminato il cammino che altrimenti non saremmo stati in grado di percorrere.
Come non dare merito ai Revisori dei Conti, consulenti dei consiglieri comunali, di essere riusciti a guidare l’amministrazione verso l’unica soluzione che ormai rimane percorribile? […] A pag.7 del verbale n.55 del 22.11.2022, i Revisori scrivono: “Appare chiaro alla Corte e a questo Collegio dei Revisori che la perenne crisi di liquidità dell’ente è evidente segnale di incapacità nell’azione di riscossione, suscita forti dubbi sulla sostenibilità della spesa, e sul mantenimento degli equilibri di bilancio, e non permette all’ente quella necessaria attività di programmazione dell’azione amministrativa che sta alla base della buona gestione dell’ente locale”.