Gestire un bene confiscato non è facile perché i costi per rimetterlo sui binari della legalità, riconsegnandolo produttivo alla comunità sono spesso troppo alti. Quando, però, l’alchimia si realizza è un successo, non solo per chi l’ha resa possibile ma anche per l’intero sistema. È il caso del “Consorzio Network dei Talenti”, che ha avuto affidato e gestisce un uliveto di 22mila alberi in contrada Garbinogara, a Collesano. Un territorio non certo facile nel quale, però, il Consorzio ha deciso di scommettere.
Questa mattina un’altra delle tappe che ha visto i soci del Consorzio consegnare al Comune di Collesano 600 litri dell’olio bio “Tresanti”, prodotto dalla prima molitura delle olive raccolte nel bene, così come stabilito nell’accordo di consegna dell’uliveto che la locale amministrazione comunale ha chiesto di sottoscrivere.
Dopo avere regalato qualche settimana fa una domenica, intitolata “Dai un taglio alla mafia”, durante la quale i volontari dell’A.N.A.S. Italia Collesano hanno potato gli alberi dando vita a una giornata che ha dimostrato come ci si può riappropriare di un bene comune, questa mattina l’altra annunciata iniziativa che ha il vero sapore del riscatto perché darà modo ai bambini delle scuole di Collesano la possibilità di ricevere le bottiglie di quello che, quando condensa le migliori proprietà organolettiche, diventa “Oro verde” e viaggia su altri livelli.
«I risultati che stanno arrivando ci stanno dando ragione rispetto alla tenacia che abbiamo avuto, nonostante le tante vicissitudini – afferma Luciano D’Angelo, presidente del “Consorzio Network dei Talenti” –. Ci rende, poi, felici sapere che il nostro olio raggiungerà i più piccoli, diffondendo l’importanza di un prodotto tanto buono quanto sano».
Alla consegna dei 600 litri di olio hanno partecipato tutti i soci per dare un segno di testimonianza nell’impegno antimafia e di rinascita di un territorio, unitamente al Sindaco, Giovanni Meli, al presidente del Consiglio Comunale, Tiziana Cascio, e al Comandante di Polizia Municipale, Giuseppe Di Carlo.