Un progetto artistico originale e innovativo, che sfida i confini tra le diverse forme espressive e racconta una storia emozionante e suggestiva. Questo è Novecento: La leggenda del pianista sull’Oceano, un progetto teatrale/cinematografico che propone una rilettura scenica e multimediale di una delle opere più belle e suggestive della letteratura e del cinema italiani.
Il progetto è voluto da Nino Letizia, ideato e diretto da Piero Di Maria, con Donatella Ingrillì come narratrice e attrice e Marco Zappia come pianista. Il progetto si basa sul monologo teatrale di Alessandro Baricco, le immagini del film di Giuseppe Tornatore e le musiche originali di Ennio Morricone. L’obiettivo è di creare un’esperienza coinvolgente e suggestiva per il pubblico, che possa entrare nel mondo magico e misterioso di Novecento e della sua musica.
Novecento è il nome di un bambino misterioso e geniale; trovato su una nave da crociera nel 1900 e adottato da un carbonaio; cresciuto a bordo tra passeggeri e membri dell’equipaggio; Novecento scopre il suo talento naturale per il pianoforte e diventa il musicista della nave. La sua fama si diffonde tra i viaggiatori, affascinati dalle sue melodie straordinarie e variopinte. Ma Novecento non ha mai messo piede a terra, temendo il mondo esterno troppo vasto e complesso. Il suo unico amico è Max, un trombettista che lo incontra nel 1927 e cerca invano di convincerlo a scendere a terra.
La storia di Novecento è raccontata da Donatella Ingrillì, che intreccia le diverse forme artistiche presenti nello spettacolo. Donatella interpreta con professionalità e passione tutte le parti del monologo di Baricco, dando voce a Novecento, a Max e agli altri personaggi. “Io sono nato qui. Sulla nave. E non sono mai sceso. Mai. Lo so che sembra impossibile ma è così”. Novecento affronta una sfida musicale con il famoso jazzista Jelly Roll Morton, che riconosce il suo genio musicale. Novecento si innamora di una bellissima ragazza che vede solo una volta sulla nave, ma non riesce mai a raggiungerla. Nel 1948, quando la nave viene demolita, Novecento decide di rimanere a bordo, preferendo morire con la sua musica piuttosto che vivere senza di essa.
Marco Zappia si esibisce come pianista, dando vita alle musiche di Ennio Morricone, che hanno accompagnato il film di Tornatore. Composizioni al piano che creano un dialogo musicale con la voce narrante. Le sue note esprimono le emozioni e i sentimenti di Novecento, la sua gioia e la sua malinconia, la sua fantasia e la sua paura.
Lo spettacolo vuole anche offrire una riflessione sul tema dell’emigrazione, che ha segnato la storia di tanti siciliani e italiani nel corso del Novecento. La nave su cui vive Novecento è infatti il luogo simbolico di questo fenomeno, che ha portato speranze e disillusioni, incontri e scontri, gioie e dolori. Novecento rappresenta il punto di vista di chi ha scelto di non partire, di non affrontare il mondo sconosciuto e spaventoso al di là dell’oceano. Ma è anche il testimone di tutte le storie, culture e vite che si sono intrecciate sulla nave, trasformandosi nel corso del viaggio.
Novecento: La leggenda del pianista sull’Oceano è un progetto curato nei minimi dettagli da Marco Vito, che garantisce la qualità e l’efficacia del risultato finale. Uno spettacolo da non perdere per chi ama la musica, le immagini e le parole.
Ma cosa ne pensa l’ideatore e produttore di questo progetto? Ecco la testimonianza di Nino Letizia, che ci racconta la sua visione e la sua passione.
Nino Letizia, ideatore e produttore del progetto, afferma: ‘La storia di Novecento ha sempre esercitato su di me un fascino incommensurabile, suscitando emozioni profonde. Sono convinto che sia un’opera perfetta da trasporre in uno spettacolo, in quanto racchiude tutti gli elementi necessari per catturare l’immaginazione del pubblico e farlo immergere completamente nella trama coinvolgente.
Per realizzare questo progetto, ho scelto Piero Di Maria come regista per la sua esperienza, la sua idea originale e il suo precedente lavoro sul monologo di Baricco con la sua accademia. Piero ha dimostrato una sensibilità artistica e una grande abilità nel mettere in luce le sottili sfumature dell’emigrazione. Attraverso la magia della narrazione, la potenza della musica e l’impatto delle immagini, il regista è riuscito a creare un’esperienza coinvolgente che tocca le corde più intime dello spettatore.
Attraverso questo progetto, desideriamo anche rendere omaggio alla nostra terra d’origine e alla nostra profonda passione per la musica, cercando di trasmettere al pubblico l’essenza delle nostre radici culturali. Il risultato finale dello spettacolo, intitolato ‘Novecento: La leggenda del pianista sull’Oceano’, mi ha riempito di soddisfazione. Spero sinceramente che questa fusione di teatro e cinema possa raggiungere un pubblico vasto e diversificato, permettendo a tutti di viaggiare nel tempo e nello spazio, immergendosi nella storia di Novecento e vivendo un’esperienza indimenticabile che unisce arte, emozioni e spettacolarità