… Reiniziamo da qui!!! Lo so, è un po’ che non ci si sente, ma sono successe talmente tante cose, e malgrado ogni volta pensassi di volervi rendere partecipi di ciò che stava accadendo succedeva sempre qualcosa che me lo impedisse.
In ogni caso, il mio obiettivo è di informarvi e pian piano di aggiornarvi su quello che oggi succede e le cose che sto cercando di portare avanti. Ma andiamo per ordine.
Conoscete già il mio motto: “Mai arrendersi! Il fallimento è solo il primo passo per riuscire!”.
Nella vita sono stata sempre testarda e non ho mai voluto rinunciare a provare nulla, poiché se dovessimo rinunciare ancor prima di provare saremmo falliti già in partenza. Già prima quando facevo sport vivevo l’ansia della gara e della competizione, la paura di non farcela, di fare uno sbaglio che poteva inficiare i sacrifici miei o della squadra di cui facevo parte. Oggi, queste sensazioni si sono raddoppiate e la voglia di vincere si è quadruplicata. Io gioco per vincere!!! Partecipare è bello ma vincere è fantastico.

A causa dei miei problemi personali, dovendo andare a Bologna per dei controlli, mi sono imbattuta nel Blind Tennis. Questa disciplina mi ha colpita immediatamente e me ne sono innamorata.
É un tennis adattato alle persone con disabilità visiva, si gioca con una racchetta di mini tennis, la rete alta 83 centimetri, la pallina è di spugna con dei sonagli dentro, le regole sono essenzialmente quelle del tennis per normodotati, eccezion fatta per i campi più piccoli con le righe costituite da corde ricoperte di nastro adesivo, un maggior numero di rimbalzi consentiti e la convenzione che i giocatori dicano “Ready?” e “Yes” prima di iniziare a giocare. Vi posso assicurare che è difficile, soprattutto perché inseguire una palla al buio ti fa sembrare anche un po’ sciocca, ma la sensazione di quando riesci a prendere la palla è magnifica. In quel momento sembra che potresti vincere qualsiasi guerra, perché parliamoci chiaro, è una battaglia continua, dal momento in cui metti piede in campo, con te stessa, con la tua avversaria, e con il pubblico che ti circonda. Il Blind Tennis è una disciplina nata in Giappone nel 1984 da Miyoshi Takei, uno studente non vedente che desiderava giocare a tennis con i suoi amici normodotati, nel 2013 arriva in Italia grazie a Eduardo Silva, un maestro di tennis argentino, nel 2015 l’Emilia Romagna e in particolare la Virtus Tennis Bologna, è diventata il centro di riferimento per l’attività, soltanto nel 2019 viene riconosciuto dalla FISPIC – Federazione Italiana Sport Ipovedenti e Ciechi, di cui anche io faccio parte, nel 2020 a Tokyo fa il suo esordio ai giochi paralimpici ma solo come sport sperimentale.
Inizialmente, dopo aver parlato di questo sport con il presidente dell’ASD Aurora Claudio Baluce, riusciamo a partecipare ad un open day che viene svolto in Sicilia nella città di Enna nell’Aprile del 2022

In quell’occasione ho avuto modo di conoscere gli istruttori della FISPIC: Paolo Chinellato e Gregorio Fornì. Da quella volta il mio interesse per questa disciplina è aumentato talmente tanto che ho fatto in modo di portare questo sport qui a Messina. Grazie, infatti, all’aiuto del consigliere federale FISPIC Santino Di Gregorio, all’interesse del delegato regionale Alessandro Carfì e al coinvolgimento del presidente dell’ASD Aurora Claudio Baluce, siamo riusciti a Settembre 2022 a riproporre un open day che ha avuto luogo nell’IIS Verona Trento nella città di Messina con la finalità di far conoscere questo sport a più persone possibili. La manifestazione ha avuto un ottimo riscontro, tanto che a Dicembre siamo riusciti ad organizzare un corso di formazione di tecnici proprio qui, nella nostra Città. Fra gli istruttori FIT che hanno partecipato, il mio maestro Cosimo Siracusano, il cui impegno verso questa nuova disciplina è stato immediato e continuativo. Siamo riusciti a formare una squadra di 4 atleti sul Messinese, ma, soltanto io, grazie alla dedizione di Cosimo, sono riuscita seppur soltanto con un paio di allenamenti a partecipare alla prima giornata di campionato nazionale che si è tenuta a Gennaio 2023 ad Udine. L’impegno profuso da parte di entrambi è stato ripagato con un quarto posto.
A causa di alcuni problemi personali, poiché ho contratto il COVID non ho avuto la possibilità di fare ulteriori allenamenti, ma la voglia di partecipare alla seconda giornata di campionato era troppa. Nonostante ciò, ad Ascoli Piceno, sono riuscita a guadagnarmi un secondo posto! Ancora una volta, per dare luce alla nostra città, ma soprattutto, per incrementare la conoscenza di questa disciplina nel meridione, poiché dal centro-sud in poi la prima squadra di Blind Tennis che è nata è questa di Messina, siamo riusciti ad ottenere che la finale fosse svolta proprio qui da noi.

    Dal mio punto di vista la crescente popolarità del blind tennis non è solo una testimonianza della tenacia e della determinazione degli atleti con disabilità visiva (basti pensare agli ultimi mondiali di Birmingham e Cracovia, dove gli atleti Italiani si sono guadagnati una medaglia d’oro e d’argento) ma è anche un potente mezzo di inclusione. Mentre il mondo assiste a queste competizioni, siamo spettatori della straordinaria abilità e della forza mentale degli atleti, indipendentemente dalla loro condizione visiva. Questo mette in luce quanto sia importante considerare le abilità delle persone, piuttosto che focalizzarsi sulle loro disabilità.
    La conquista del mondo dei normodotati da parte dei disabili attraverso lo sport, dal mio punto di vista, è un messaggio potentissimo. Dimostra che la disabilità non deve essere un ostacolo per perseguire i propri sogni e raggiungere il successo in qualsiasi campo, compreso lo sport. Questo incoraggia i giovani a non limitare le proprie aspettative, a cercare opportunità e a lottare per ciò in cui credono.

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