Violenza di genere, una lezione di libertà. Può racchiudersi in questa frase la
giornata educativa che si è svolta al teatro Trifiletti con le scuole medie cittadine
sull’emergenza femminicidi.
Un momento di riflessione che ha coinvolto direttamente studenti e studentesse e
che ha premiato gli sforzi della consigliera Maria Magliarditi che ha promosso
l’iniziativa in collaborazione con Eleonora Indorante dirigente Cefpas ed esperta
comunicazione violenza ed abusi e la libraria Angelica Furnari.
Un ricordo di Giulia, l’ultima vittima di questa follia umana e poi il messaggio da
raccogliere e mettere in pratica. Partendo dalle parole. Frasi apparentemente di
uso comune, a cui quasi non si presta attenzione come “Non vali niente” “Dove vai”
“Non esci senza di me” che invece rappresentano sempre il sintomo di un
malessere, una forma di possesso di chi le pronuncia nei confronti dell’altra parte.
Dimostra la presenza di una relazione, di qualunque natura essa sia, ma malsana. E
il fatto che i destinatari della giornata siano state le scolaresche delle “medie” è
stato significativo perché – come ha detto Furnari – «è a quell’età che bisogna
intervenire, per eliminare stereotipi che a lungo andare portano poi ad episodi
limite».
«Parlare ad una platea di 300 ragazzi di dodici/tredicenni è stata un’impresa eroica
andata a buon fine – ha aggiunto Maria Magliarditi –. La loro vivace partecipazione
alla discussione ha dimostrato che vale la pena puntare sulle nuove generazioni,
che hanno tanto da imparare e tanto da dire. Quello che speravo era stimolare un
loro pensiero critico nei confronti della mentalità riguardo la donna che è purtroppo
radicata nella nostra società, è difficile da fare capire anche agli adulti, vorrei che
non si accontentassero dell’ “è così” da sempre, ma si facessero pionieri di un
nuovo modo di pensare in cui veramente la parità di genere sia scontata e in cui le
parole, prima di essere proferite, vengano soppesate. Le modalità con cui la
dott.ssa Indorato è riuscita a coinvolgerli nella discussione, rendendoli parte attiva
della giornata, si è rivelata stimolante e vincente. Se tornando a casa racconteranno
ai loro genitori cosa hanno fatto oggi o anche solo quali parole sono piuma e quali
pietre, allora potrò dire di aver centrato l’obiettivo”.
E anche il Comune ha voluto dare un segnale concreto a questa giornata istituendo
una mail ad hoc ( sportellodonna@comune.milazzo.me.it ) che sarà sempre a
disposizione di coloro che avranno bisogno di comunicare le loro esigenze.

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