Torna la campagna social ‘Per Piccina che Tu Sia’, iniziativa del Distretto produttivo agrumi di Sicilia per promuovere e valorizzare le arance di piccola taglia, simbolo attuale dell’agrumicoltura dell’isola colpita dalla siccità.
“La crisi idrica – afferma la presidente del Distretto, Federica Argentati – sta colpendo duramente il nostro territorio.
La mancanza di piogge, unita al deficit idrico accumulato, sta generando una crisi senza precedenti per gli agricoltori, influenzando in particolare la produzione di agrumi di piccola taglia nell’ultima campagna.
Le arance piccole sono eccellenti, ideali per spremiture fresche e per promuovere uno stile di vita sano e non hanno nulla da invidiare alle sorelle più grandi anche a tavola dove, al contrario, possono essere molto appropriate per la minore quantità da mangiare”. Argentati sottolinea che “nei primi quattro mesi del 2023 c’è stato un deficit di precipitazioni rispetto all’ultimo decennio di circa 150 millimetri”, che, a sua volta, “si aggiunge al deficit di quasi 600 millimetri accumulato nel 2022”, e che “negli ultimi mesi la situazione è notevolmente peggiorata e si è aggravata ulteriormente”.
“Nel corso della scorsa campagna agrumicola – ricorda Argentati – l’Italia è stato il 12°/mo Paese esportatore mondiale di agrumi: 209.980 kg venduti all’estero 381.068 kg importati. Tuttavia, il confronto con altri Paesi, in particolare la Spagna, mette in luce l’importanza per il settore di mantenere una posizione contrattuale robusta, soprattutto in un contesto caratterizzato da cambiamenti climatici e instabilità di mercato. È imperativo lavorare in prospettiva per stimolare la crescita, garantire il reddito dell’imprenditore agricolo consentendogli di mantenere gli alti parametri di qualità necessari con investimenti costanti in azienda. E quando si parla di sbocchi di mercato, dobbiamo lavorare per valorizzare tutti quelli possibili – conclude la presidente del Distretto produttivo agrumi di Sicilia – dal consumo sulla tavola a quello delle spremute espresse, passando dal consumo dei succhi per i quali la Sicilia esprime un alto grado di specializzazione e che ci consente di stare sul mercato tutto l’anno”.