Con il regolamento UE 2023/2660, è stato concesso il rinnovo dell’uso del glifosate fino al 15 dicembre 2033. Tuttavia, questo rinnovo è accompagnato da restrizioni significative sulle dosi massime per diverse applicazioni agricole e non agricole. Ecco un riepilogo delle limitazioni stabilite dal regolamento:
Dosi massime consentite per l’uso del glifosate:
- Agricoltura:
- 1,44 kg di glifosate per ettaro all’anno,
- Equivalente a 3,8 litri/ettaro di glifosate generico 360, 2,9 litri/ettaro di Roundup Platinum e 1,9 kg/ettaro di Roundup Max in polvere.
- Controllo delle specie invasive nelle aree agricole e non agricole:
- 1,8 kg di glifosate per ettaro all’anno.
- Uso in aree non agricole:
- 3,6 kg di glifosate per ettaro all’anno.
Limiti per le impurezze
Il regolamento stabilisce anche limiti per alcune impurezze con rilevanza tossicologica nel prodotto commerciale. Questi limiti si applicano al glifosate con denominazione IUPAC N-(fosfonometil)glicina, con purezza ≥ 950 g/kg:
- N-nitroso-glifosato (NNG): < 1 mg/kg.
- Formaldeide: < 1 g/kg.
- Trietilammina: ≤ 2 g/kg.
- Acido formico: ≤ 4 g/kg.
- N,N-bis(fosfonometil)glicina (glifosina): ≤ 3 g/kg.
Consigli operativi per mitigare il rischio del glifosate
Il regolamento sottolinea che le condizioni d’uso devono includere misure di mitigazione del rischio. Per esempio, per le applicazioni a spruzzo effettuate da utilizzatori professionali in terreni agricoli, è necessario ridurre la deriva. Ciò implica la creazione di una fascia tampone non irrorata all’interno del campo e l’utilizzo di ugelli antideriva che riducano la deriva di almeno il 75%. Altre misure di mitigazione del rischio sono altresì raccomandate per garantire una riduzione equivalente della deriva.
Considerazioni per gli agricoltori
Gli agricoltori devono ora tenere conto di queste restrizioni durante l’acquisto dei prodotti a base di glifosate e nella compilazione del registro di campagna. Le dosi massime ridotte possono presentare sfide nei trattamenti post-raccolta e nel controllo di infestanti resistenti, come la gramigna e l’abutilon. La conformità a tali limiti diventa cruciale per garantire una gestione agricola sostenibile e il rispetto delle normative ambientali.