È in corso da stamattina in località Gulfa, lungo la scorrimento veloce Sciacca-Palermo, un presidio permanente di agricoltori e allevatori della Valle del Belice.
Protestano contro le politiche dell’Unione Europea che riguardano il loro comparto.
“La nostra produzione, a partire da quella del grano, è remunerata poco e male, è evidente che questa Politica agricola comune ci danneggi”, dice Gaspare La Marca, responsabile del Movimento spontaneo dei produttori agricoli del Belice, che raggruppa almeno 500 imprenditori.
Decine di trattori e di cartelli contenenti messaggi di protesta sono stati concentrati nello svincolo da e per Sambuca di Sicilia.
“Agricoltori e allevatori in croce”, recita un cartello all’altezza di una riproduzione del simbolo della crocifissione.
“Non è questa l’Europa che vogliamo, gli agricoltori continuano a subire le decisioni scellerate di Bruxelles”, dice Gaspare Viola, sindaco di Santa Margherita di Belice. “Siamo invasi da grani insalubri, contenenti microtossine, che sono un insulto alla tutela della salute. Tutto questo – conclude Viola – succede malgrado la nostra tradizione millenaria di grani antichi”.
Gli imprenditori agricoli considerano sottopagato anche il conferimento delle uve per la produzione vitivinicola, lamentano lo stato di incuria della viabilità rurale e ribadiscono la necessità che la Regione faccia finalmente chiarezza sulla salubrità dell’acqua del lago Arancio, che continua ad essere inutilizzabile.
“Non ci fermeremo qui, sono anni che ci sforziamo di far sentire la nostra voce, stavolta vogliamo risposte, e le tante manifestazioni in corso in tutta Europa sono il simbolo di un’insofferenza diffusa”, osserva La Marca.