L’Indicazione Geografica Protetta (IGP) dell’olio siciliano ha conquistato il primo posto in Italia, superando l’IGP toscano, da sempre ai vertici della produzione di grandi oli extravergine d’oliva nel Paese. Questo dato significativo è stato confermato dagli enti certificatori, che hanno registrato una produzione di un milione e mezzo di litri nell’ambito della filiera olivicola dell’Isola, ottenendo così la certificazione e la protezione della denominazione.

La notizia ha suscitato grande soddisfazione tra i 25 produttori presenti al Sol, il salone internazionale dell’olio d’oliva all’interno del Vinitaly a Verona, ma anche tra le istituzioni regionali del mondo agricolo in particolare l’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio (Irvo) e il Dipartimento dell’agricoltura regionale.

Questo primato rappresenta un forte segnale di incoraggiamento per tutti coloro che si dedicano alla coltivazione dell’olivo e alla produzione di olio in Sicilia, riconoscendo nella denominazione di origine un valido strumento di tutela e valorizzazione. Il presidente dell’IGP Olio Sicilia, Mario Terrasi, ha espresso grande soddisfazione per il rapido percorso di riconoscimento avviato nel 2017 e conclusosi nel 2022 con la creazione del consorzio di tutela. Ha sottolineato l’importanza di aderire all’IGP Sicilia e di rispettare il disciplinare di produzione come sigillo di garanzia del prodotto.

Questo risultato è frutto dell’impegno dell’Irvo negli ultimi anni sulla promozione dell’olio e deve essere un incentivo per evidenziare ulteriormente le peculiarità distintive degli oli siciliani. Gaetano Aprile, direttore dell’Irvo, ha sottolineato la ricchezza della biodiversità olivicola e delle specializzazioni produttive che permettono di abbinare ad ogni piatto il giusto olio, confermando il valore unico e inimitabile dell’olio siciliano certificato IGP.

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