Tentata truffa, nei giorni scorsi, ai danni di una pensionata di Militello Rosmarino. Prima la telefonata di un finto Carabiniere per avvertire la donna che suo figlio aveva avuto un incidente stradale, poi un finto avvocato che con il complice si presenta davanti casa della vittima per riscuotere gli oggetti di valore pattuiti per risolvere la controversia, facendo credere all’anziana che il figlio fosse trattenuto in caserma per aver procurato l’incidente.

I due truffatori, di origini campane e con precedenti penali, sono stati individuati e arrestati dai Carabinieri di Sant’Agata di Militello, con l’accusa di rapina e truffa aggravata. Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, la donna avrebbe raccolto tutti i gioielli in suo possesso per consegnarli ai malfattori. Quando però i due individui si sono presentati alla sua porta, insospettita, ha tentato di rientrare in casa, mentre uno dei due uomini le ha strappato di mano il sacchetto con i gioielli, fuggendo con il complice.

L’immediata segnalazione pervenuta al numero di pronto intervento 112, ha permesso ai Carabinieri di avviare le immediate ricerche che hanno consentito subito di rintracciare l’utilitaria utilizzata dai malfattori che, presumibilmente a causa di una foratura, era stata abbandonata sulla strada provinciale nel Comune di Militello Rosmarino. Sono state poi le dichiarazioni di alcuni testimoni che hanno permesso ai Carabinieri di risalire alla direzione di fuga dei due malviventi, avvistati, a piedi, nelle campagne di Militello Rosmarino.

In tarda serata uno dei due individui, dolorante ad una gamba, presumibilmente per via della sua fuga in zone impervie, è stato avvistato e bloccato da una pattuglia della Stazione di Militello Rosmarino. Poche ore dopo, invece, nel Comune di Alcara Li Fusi, i Carabinieri della locale Stazione, impegnati nelle ricerche, sono riusciti ad intercettare l’altro fuggitivo, bloccato mentre si trovava a bordo di un pullman diretto verso Messina. I due malviventi sono stati arrestati e su disposizione della Procura della Repubblica di Patti, diretta dal Procuratore dott. Angelo Vittorio Cavallo, ristretti nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto.