“Lo Stato di mobilitazione è stato firmato per consentire al dipartimento di supportare l’azione della Regione Siciliana e del Comune in una fase di emergenza mettendo a disposizione tutte le risorse, umane e strumentali, in un momento delicato che le strutture locali non potrebbero affrontare da sole.
Tutto questo nell’ipotesi della necessità dovere intervenire, ma in questo momento l’ipotesi non esiste.
Ma bisogna essere cauti, attenti e pronti”. Lo ha detto il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci che è Stromboli, accompagnato dal capo dipartimento nazionale Fabrizio Curcio, per presiedere un vertice convocato al Centro operativo avanzato sull’eruzione del vulcano dell’isola delle Eolie.
“Abbiamo sorvolato la Sciara del fuoco – ha aggiunto – e abbiamo notato come questa attività, che è presente dal 23 giugno, se pure in fase di attenuazione ancora continua. Abbiamo l’obbligo di stare sempre in guardia, di immaginare sempre lo scenario peggiore e augurarci quello migliore”.
“I divieti istituti a Stromboli – ha sottolineato il ministro – non sono frutto di un capriccio, ma vengono adottati perché siamo in una fase allerta rossa e non possiamo non tenere conto della necessità di salvaguardare la sicurezza di tutti. Stiamo mantenendo un profilo basso per non danneggiare i turisti, questa è un’isola meravigliosa che va vissuta, ma tutto quello che stiamo facendo è doveroso, saggio e irrinunciabile. E chiaro se il fenomeno nei prossimi giorni dovesse attenuarsi alcune misure potrebbero essere revocate. Però è necessario innanzitutto attivare il protocollo, perché l’obiettivo prioritario è quello di salvaguardare l’incolumità delle persone”.